La Nuova Sardegna

Vacanze al mare, gite in bici e il 10 agosto appuntamento fisso nella chiesetta di Mullò

Per la comunità di Triei, piccolo borgo di appena un migliaio di anime immerso nel verde dell’Ogliastra, Pietro Catzola, cuoco di lungo corso al servizio dei tanti presidenti della Repubblica che si...

04 ottobre 2018
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Per la comunità di Triei, piccolo borgo di appena un migliaio di anime immerso nel verde dell’Ogliastra, Pietro Catzola, cuoco di lungo corso al servizio dei tanti presidenti della Repubblica che si sono succeduti al Quirinale, non è una celebrità. Nonostante il suo curriculum, e la fama acquisita come chef di Francesco Cossiga prima e dei suoi successori poi, Pietro è uno dei tanti concittadini che lavorano fuori. Un concittadino molto legato al suo paese, che torna ogni estate per le vacanze e il 10 agosto non manca di partecipare, nella chiesetta campestre di Mullò, ai festeggiamenti in onore di Sant’Antonio. Domitilla Tangianu, torronaia e amica del cuoco, lo ha visto anche la scorsa estate. «Purtroppo – dice Domitilla – non ho mai avuto modo di gustare i suoi manicaretti ma credo che alla prossima occasione, quando verrà a trovarmi in laboratorio, gli proporrò uno scambio: io gli preparerò una scorta di torrone da portare a Roma e da far assaggiare a Mattarella e lui cucinerà per me. Scherzi a parte, Pietro è rimasto quella persona squisita che è sempre stata e a noi piacere ritrovarlo ogni anno». Il cuoco del Colle, dall’altra parte in paese ha le sue radici. Ha sposato giovanissimo una ragazza del posto, Valentina Doneddu, con cui ha avuto due figlie ormai grandi che lo hanno reso nonno di due nipotine. Qui ha casa e qui lo si vede spesso in giro. Da qui si muove per lunghe passeggiate in bicicletta o per andare al mare nelle vicine spiagge dell’Ogliastra. Il sindaco di Triei, Anna Assunta Chironi, è legata al cuoco da una lunga consuetudine fatta di frequentazioni familiari. «Pietro – racconta il primo cittadino – è il cugino di mio marito e con lui ho un rapporto consolidato. Certo ci fa piacere che lui lavori per l’inquilino del Quirinale e ci inorgoglisce il fatto che porti alto il nome di Triei nella capitale ma ci fa ancora più piacere che senta il bisogno di tornare nel suo paese ogni volta che può. Questo è significativo di quanto ancora sia forte il senso di appartenenza alla nostra comunità». Un senso di identità che, tanti anni fa, gli valse un posto nello staff del presidente Francesco Cossiga. Con il suo porcetto arrosto conquistò il “picconatore”. E si ritagliò il ruolo di cuoco del Quirinale. (Giusy Ferreli)

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