La Nuova Sardegna

Guerra dei traghetti, Grimaldi: "Noi siamo pronti a far viaggiare i sardi gratis"

Alessandro Pirina
Guerra dei traghetti, Grimaldi: "Noi siamo pronti a far viaggiare i sardi gratis"

Alla convention del gruppo in corso ad Atene l'armatore rilancia la sfida contro Onorato e la continuità territoriale che lo Stato finanzia alla Tirrenia

06 ottobre 2018
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INVIATO AD ATENE.

Grimaldi rilancia la sfida a Onorato: pronto a fare viaggiare gratis i sardi in cambio della metà dei soldi previsti dalla convenzione Tirrenia. Ma lui in realtà dallo Stato non vorrebbe nulla. Neanche un centesimo. E nulla, a suo dire, dovrebbero ricevere le altre compagnie. Lui lo chiama il “modello spagnolo”, ma così accade anche in Grecia. E proprio dalla costa di Atene, dove è in corso la 22esima edizione della convention del Gruppo, l’amministratore delegato Emanuele Grimaldi ribadisce la posizione della sua compagnia sulla continuità territoriale. Con un’inevitabile presa di posizione anti Onorato. Ma non solo l’armatore se la prende con mister Moby. Sotto accusa finiscono tutti i partiti che avrebbero ricevuto contributi da Onorato. E nel contempo Grimaldi strizza l’occhio alla maggioranza di governo giallo verde: i soldi risparmiati dalla convenzione Tirrenia si potrebbero investire sulla sicurezza e sul reddito di cittadinanza. Insomma, ad Atene si consuma l’ennesima battaglia dell’infinita guerra dei mari che da anni vede contrapposti i due armatori napoletani. Due visioni opposte su tutto ciò che riguarda il mondo del mare che trovano il loro punto più lontano proprio in quell’accordo sottoscritto tra lo Stato e Cin-Tirrenia nel 2012.

Grimaldi all’attacco. «È uno scandalo gravissimo – dice Grimaldi senior –. In Grecia abbiamo tre navi meravigliose e non prendiamo un centesimo dallo Stato. Eppure Creta è molto più grande dell’Elba e poco più piccola della Sardegna, ma un armatore italiano prende 70 milioni di euro all’anno per collegare la Sardegna e 20 per l’Elba. Tutti gli altri zero. A Malta abbiamo fatto 4 gare negli ultimi 10 anni e lo Stato maltese ci dà 200 mila euro per la linea nazionale». Grimaldi spara i numeri della continuità, ma lui sostiene che dallo Stato nelle tasche degli armatori non dovrebbe arrivare alcun contributo. «Dovrebbe essere tutto a costo zero. Se si vuole garantire la continuità territoriale si deve adottare il modello spagnolo, quello che è stato applicato per le Canarie e le Baleari. Prima lo Stato interveniva con una percentuale sul biglietto del cittadino, ora interviene totalmente. Lo Stato decide quanto devono pagare residenti e nativi e risarcisce quella cifra. Questa è la vera continuità, che riguardo alla Sardegna costerebbe molto meno dei 70 milioni previsti dalla convenzione. Basterebbero 20 euro per ogni cittadino, dati dallo Stato direttamente a lui e non all’armatore. Ogni persona deve essere libera di prendere la nave che vuole. Questa è la vera continuità, non dare i finanziamenti a chi dà i contributi alla fondazione di turno».

Politica sotto accusa. Grimaldi non li cita per nome, ma se la prende con tutti quei partiti e fondazioni che negli anni avrebbero ricevuto contributi dal gruppo Onorato. «La continuità non si affida agli amici, serve una gara. Cosa che non è mai stata fatta, anche se lui dice di sì. Ma era quella per acquistare l’azienda ed è tutt’altra cosa – sottolinea –. Io non ho mai partecipato a linee che ricevono sussidi, perché quando ricevi finanziamenti pubblici perdi la capacità di essere competitivo. Non mi piace, lo Stato deve porre fine a questo tipo di finanziamento».

Viaggiare gratis. Per Emanuele Grimaldi la continuità made in Spagna sarebbe l’ideale, ma nel frattempo sposa la proposta del figlio Guido, direttore commerciale del Gruppo, di fare viaggiare gratis i sardi: sarebbe sufficiente la metà dei soldi che vengono dati ogni anno a Tirrenia. «Quella di mio figlio non è stata una provocazione, siamo pronti a non fare pagare i sardi se ci danno 38 milioni di euro all’anno. Che sarebbero anche troppi. Giustamente i sardi si lamentano, basta vedere quante firme hanno raccolto gli ex presidenti della Regione, Mauro Pili e Ugo Cappellacci, con la loro petizione su portali internazionali per cancellare la convenzione. Sono arrivati a più di 60mila». Proprio Pili è stato querelato per la sua campagna anti Tirrenia da Onorato, che ha anche accusato il gruppo Grimaldi di appoggiare l’ex governatore. Ma Grimaldi rivendica quell’endorsement. «Sono centinaia di milioni buttati, soldi che potrebbero essere spesi in maniera più utile».

Spot al governo. Grimaldi si fa supporter delle due battaglie portate avanti dal governo M5s- Lega. Da un lato la lotta alla povertà, dall’altro la sicurezza. «Quei soldi possono essere usati per il reddito di cittadinanza, per aiutare i tanti giovani italiani che non hanno un lavoro. E per mettere in sicurezza le città. Sono questi i due temi che hanno portato a vincere i partiti che ora governano il Paese. Le persone che prima erano al potere, di sinistra o di destra non fa differenza, evidentemente non si occupavano degli italiani in modo giusto e sono stati premiati altri».

Prospettive. In attesa del 2020, quando scadrà la convenzione sulla continuità che tutti i partiti giurano di volere modificare o cancellare, Grimaldi continua a puntare sulla Sardegna. «Ci siamo e continueremo a esserci. Abbiamo navi nuove, ci siamo ripresi da Onorato l’Amsicora e poi abbiamo acquistato il Superfast XII, ribattezzato Cruise Ausonia. E poi i due cruise ferry che verranno allungati di 30 metri saranno usati nella tratta tra Civitavecchia-Porto Torres-Barcellona. Porteremo 70 camion in più e avremo le batterie al litio a bordo. Insomma, noi nella Sardegna crediamo tanto: basta vedere i numeri di quest’anno. Dei circa 200mila turisti guadagnati quest’anno 150mila riguardano la sola Sardegna».

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