La Nuova Sardegna

I sindaci: «Abbandonati» Il ministero: fondi in arrivo

di Claudio Zoccheddu
I sindaci: «Abbandonati» Il ministero: fondi in arrivo

Il Mit corregge il tiro e annuncia l’assistenza per gli interventi sulle opere a rischio Deiana (Anci): «Adesso ci dicano quanto avremo a disposizione per i lavori»

06 ottobre 2018
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SASSARI. La voglia di arrangiarsi è poca. Non che non siano abituati, chi fa il sindaco è un esperto in materia. Quando però l’invito a trasformare la necessità in virtù ha il sapore dello scarico di responsabilità, allora no, non ci stanno. I sindaci sono infuriati con il ministero dei Trasporti e con il ministro Danilo Toninelli che li aveva fatti saltare sulla sedia pochi giorni dopo il crollo del ponte Morandi, fissando in dieci giorni il limite di tempo per monitorare i ponti nel territorio comunale, per poi farne passare una cinquantina prima di rispondere con una lavata di mano pilatesca che si leggeva come un “grazie della collaborazione che ci permetterà di aggiornare le banche dati del ministero, voi intanto occupatevi di adottare tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza».

La replica del ministero. Evidentemente la lettera inviata dal provveditorato interregionale per le opere pubbliche di Lazio, Abruzzo e Sardegna aveva bisogno di una correzione in corsa che, infatti, è arrivata. In una nota ufficiale il ministero delle Infrastrutture si dice «pronto a fare la sua parte» per garantire «la sicurezza dei cittadini» e la manutenzione dei ponti e viadotti trovando le risorse nella prossima manovra finanziaria nazionale. Non solo, perché i sindaci potranno contare anche su «tutta la collaborazione e assistenza necessaria affinché si intervenga al più presto. Il governo sta aiutando i municipi con lo sblocco degli avanzi di bilancio da destinare agli investimenti». La controreplica di Anci Sardegna è pressoché immediata: «Prendiamo atto della comunicazione del ministero – spiega il presidente Emiliano Deiana – ma per andare avanti con il cuore più leggero avremo necessita di sapere quante saranno le risorse a disposizione dei Comuni e delle Province sarde». Deiana, poi, mette i puntini sulle “ì”: «Nello sblocco degli avanzi di bilancio il governo non ha fatto nulla, è stata una sentenza della Corte costituzionale a sbloccare questi soldi».

I sindaci. Sono stati i protagonisti della faccenda sin dai primi momenti e le reazioni alla comunicazione ministeriale che li invitava a risolvere la situazione come meglio avrebbero potuto non sono state certo positive: «Ho reagito male – confessa Francesco Lai, primo cittadino di Loiri Porto San Paolo –. Quando ci è stato chiesto di mappare le opere pubbliche in dieci giorni abbiamo bloccato praticamente tutta l’attività amministrativa per cercare di fare quello che ci è stato chiesto. Noi, poi, abbiamo un territorio molto vasto e solo per completare i sopralluoghi abbiamo impiegato tre giorni. Per fortuna non abbiamo trovato grandi problemi anche se gli interventi sono necessari per evitare che la situazione peggiori». Anche a chilometri di distanza dalle coste galluresi è andata praticamente allo stesso modo: «Quando ho visto la seconda comunicazione del ministero sono rimasto sbigottito – racconta il sindaco di Pattada, Angelo Sini –. Abbiamo fatto i salti mortali per concludere il monitoraggio delle opere e poi abbiamo ricevuto una risposta che non ci saremmo mai aspettati. Per far capire la nostra situazione dico che l’ufficio tecnico del Comune ha tre dipendenti e il responsabile era in ferie». Sini ce l’ha fatta comunque e come nel caso di Loiri Porto San Paolo, il maxi lavoro perlomeno non portato all’identificazione di opere particolarmente pericolose. Da Pattada, poi arriva una proposta: «Considerato che il documento di economia e finanza prevede un aumento del deficit, perché invece non lo fanno per garantire la sicurezza dei cittadini?».

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