a bauladu
Corona de Logu nata l’assemblea indipendentista
BAULADU. È nata Corona de Logu, l’assemblea degli amministratori locali indipendentisti sardi. La firma a Bauladu dove si sono riuniti i sindaci, gli assessori e i consiglieri di molti comuni sardi,...
07 ottobre 2018
1 MINUTI DI LETTURA
BAULADU. È nata Corona de Logu, l’assemblea degli amministratori locali indipendentisti sardi. La firma a Bauladu dove si sono riuniti i sindaci, gli assessori e i consiglieri di molti comuni sardi, da Tertenia a Borore, da Oristano a Ussaramanna, fino a Mogoro e Sant’Antioco.
Corona de logu è «la casa e la voce degli amministratori locali indipendentisti sardi», recita il primo articolo della carta istitutiva. Davide Corriga, giovane sindaco di Bauladu, è stato eletto presidente all’unanimità. Fanno parte del Consiglio di presidenza Andrea Caschili (assessore di Sarroch), Maurizio Onnis (sindaco di Villanovaforru), Stefano Deiana (consigliere di Gairo), Marco Manus (assessore di Macomer), Denise Pintori (consigliere di Terralba) e Stefano Zola (consigliere di Galtellì).
L’obiettivo della Corona de Logu è, come recita lo statuto, «la promozione e la difesa del diritto dei Sardi all’autodeterminazione nazionale attraverso lo scambio d’idee , l’elaborazione di progetti e posizioni comuni sui problemi dei territori sardi e della Sardegna». Possono aderire tutti gli amministratori indipendentisti dei 377 comuni dell’isola.
Corona de logu è «la casa e la voce degli amministratori locali indipendentisti sardi», recita il primo articolo della carta istitutiva. Davide Corriga, giovane sindaco di Bauladu, è stato eletto presidente all’unanimità. Fanno parte del Consiglio di presidenza Andrea Caschili (assessore di Sarroch), Maurizio Onnis (sindaco di Villanovaforru), Stefano Deiana (consigliere di Gairo), Marco Manus (assessore di Macomer), Denise Pintori (consigliere di Terralba) e Stefano Zola (consigliere di Galtellì).
L’obiettivo della Corona de Logu è, come recita lo statuto, «la promozione e la difesa del diritto dei Sardi all’autodeterminazione nazionale attraverso lo scambio d’idee , l’elaborazione di progetti e posizioni comuni sui problemi dei territori sardi e della Sardegna». Possono aderire tutti gli amministratori indipendentisti dei 377 comuni dell’isola.