La Nuova Sardegna

Dal reality alla dura realtà: pestato nel bar a Gavoi

Luca Urgu
Dal reality alla dura realtà: pestato nel bar a Gavoi

Il 37enne belga sposato con un’olandese vive a Ollolai e partecipa alla serie tv

07 ottobre 2018
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GAVOI. Si aspettava sicuramente un ritorno a casa con un umore e un aspetto diverso. In Olanda dove oggi raggiungerà la sua compagnia Brenda e la loro figlioletta di 17 mesi (partite giovedì) Diederik Braet ci arriverà malconcio a causa di un fuoriprogramma decisamente non previsto. Niente a che fare però con le scene del reality che lo vede protagonista assieme a una decina di altre coppie olandesi a Ollolai e trasmesso dalla rete Rtl. Venerdì notte l’uomo è stato vittima di un pestaggio nella vicina Gavoi, dove iniziavano i festeggiamenti per la tappa autunnale di Cortes apertas che richiama migliaia di visitatori nel paese barbaricino come sempre attratti dal binomio cultura ed enogastronomia.

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Difficile ricostruire l’esatta dinamica dei fatti non essendo presenti nel bar del centro storico di Gavoi dove c’è stata la prima colluttazione poi proseguita all’esterno. Di certo al momento ci sono i segni evidenti sul viso dell’uomo, 37 anni, originario di Gand in Belgio, a Ollolai da maggio assieme alla sua famiglia dove vive in una casetta a pochi metri dalla chiesa di Sant’Antonio. Un occhio nero quasi chiuso e diversi lividi e gonfiori sul cranio rasato sono l’eredità di una serata degenerata, complice anche qualche bicchiere di troppo e i freni inibitori allentati. Un’esuberanza eccessiva che non da tutti sarebbe stata gradita nel locale. Di sicuro più di uno gli si sarebbe scagliato contro colpendolo con dei pugni, poi altri si sarebbero aggiunti assestando a loro volta calci e colpi a ripetizione al viso e al corpo.

Il racconto. Ieri è mezzogiorno quando rientra per una doccia nella sua casa di Ollolai, dopo che in tanti durante tutta la mattinata lo avevano cercato invano preoccupati vedendo il suo furgone parcheggiato davanti alla piazza principale, mentre il suo telefono squillava a vuoto. «Mi hanno chiesto di dov’ero, ho risposto che venivo dal Belgio, che sono sposato con una ragazza olandese e che ora vivo a Ollolai. Dopo queste parole sono stato subito aggredito. Pugni e calci. Erano in diversi. Mi sembra cinque, sì, cinque persone che si accanivano, mentre io cercavo di proteggermi il viso dai colpi che mi arrivavano da tutte le parti», dice Diederik Braet ancora stordito e dolorante. Avvolto in un accappatoio bianco zoppica vistosamente, sempre a causa delle botte rimediate la sera prima. «Per fortuna nessuna frattura, solo dolore e rabbia. Chi mi ha fatto questo deve solo crescere, non sono uomini. Per accanirsi in cinque contro uno non serve coraggio», rimarca davanti a un amico giunto a fargli visita e che gli chiede come siano andate le cose.

I soccorsi. La rissa sarebbe scoppiata prima al bar e poi in piazza. Si parla anche dell’intervento dei carabinieri quando tutto si era ormai concluso. «Sono stato portato in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale di Nuoro, dove sono stato visitato e poi dimesso intorno alle 6 del mattino. Ho chiamato due amici olandesi che vivono qua in paese chiedendogli di venirmi a prendere e riportarmi a Ollolai», racconta. «Ho chiamato anche mia moglie che è già arrivata in Olanda. Raccontandogli l’accaduto, era ovviamente dispiaciuta e spaventata. L’ho rassicurata. Questa brutta esperienza non mi farà certo cambiare idea sul paese e sulla Sardegna. Mi sarebbe potuto accadere ovunque. Ho vissuto in diverse parti del mondo, tra cui a Bangkok e New York e so che queste cose accadono».

Progetti che non cambiano. Il giovane con un passato di arti marziali (“venti anni fa ero il dodicesimo in Europa nel full contact”) non perde l’ottimismo. “Tra un mese ritornerò assieme alla mia famiglia e questa storia sarà già dimenticata. Ho dei lavori di ristrutturazione da fare nella casa acquistata a Ollolai e tanti progetti da realizzare. Qui ho sentito l’affetto delle persone e so che si può costruire un futuro». In effetti la gente si è affezionata a questo ragazzo che solo pochi giorni fa era stato fra gli animatori della manifestazione "Barbagia in piazza", un evento dedicato allo street food sardo e olandese.

L’amico illeso. «A Gavoi ero andato tantissime altre volte in questi miei mesi in Barbagia, ero stato sempre bene – dice il belga – . Ho trovato gente simpatica e con la voglia di divertirsi. Peccato per l’altra sera. Non mi aspettavo certo una reazione di quel tipo». A Gavoi Diederik era arrivato a tarda notte assieme a un altro ragazzo di Ollolai incontrato al bar. Poi insieme la decisione di proseguire a festeggiare scendendo a valle nel paese vicino distante appena un paio di chilometri. Il giovane di Ollolai non è stato toccato, le voci di paese dicono che si sarebbe dato da fare a dividere i contendenti, ma nessuno gli ha torto un capello.
 

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