La Nuova Sardegna

I mormorii in paese: tra birra e provocazioni

I mormorii in paese: tra birra e provocazioni

Il sindaco augura all’ospite una pronta guarigione. «Gavoi è una comunità ospitale e accogliente»

07 ottobre 2018
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GAVOI. La versione della presunta aggressione fornita dal belga sposato con un’olandese non collima per niente con quelle che si raccolgono a Gavoi, paese in piena trance festiva per l’arrivo di tanta gente richiamata dalle attrattive della sagra. Nei bar e per strada la questione della rissa della sera precedente tiene banco. Le voci si susseguono e si sovrappongono. In molti raccontano di averlo visto arrivare al bar, decisamente alticcio e con un atteggiamento non proprio accomodante, al limite della provocazione. Quasi una sfida per alcuni. C’è chi dice che sarebbe stato lui per primo ad alzare le mani con fare minaccioso rendendo insomma quasi inevitabile la reazione degli avventori più focosi e meno disposti al dialogo. Dispiaciuti per l’accaduto i sindaci dei due paesi che ieri erano a Gavoi prima ad un convegno inserito negli appuntamenti della sagra e poi pranzo insieme. «Gavoi è una comunità accogliente e ospitale. Detto questo stigmatizziamo ogni forma di violenza e auguriamo all’ospite una pronta guarigione», ha detto il sindaco di Gavoi Giovanni Cugusi, che parla di grande vicinanza tra due comunità divise solo da qualche sfottò di campanile. «Mia moglie per esempio è di Ollolai, così come tante altre coppie. Tutti abbiamo amici e legami nei due comuni». Anche Efisio Arbau, primo cittadino di Ollolai a cui si deve la lungimirante idea delle case a un euro che ha favorito la pacifica invasione degli orange e stimolato l’economia del paese, è basito. «Sono vicende che si commentano da sole e che purtroppo possono succedere a qualsiasi latitudine. Ho parlato con Diederik e mi sembra tranquillo. Abbiamo tanti progetti da portare avanti assieme e questa brutta esperienza sarà presto dimenticata». I benefici per il paese derivati dalla presenza straniera sono evidenti. Anche ieri passeggiavano per il centro dei turisti olandesi, ignari dell’episodio che ha riguardato il marito di una connazionale. Hans Van Der Horst e la moglie osservavano le scene di un matrimonio che si celebrava nella chiesa di San Michele. Vita reale di un Ollolai in parte diverso da quello visto sulle frequenze di Rtl. «Abbiamo conosciuto la Barbagia in tv e così abbiamo deciso di venire. Dopo Ollolai andremo a Santa Maria Navarrese e poi a Bitti», spiega l’uomo prima di entrare al bar per gustarsi un cappuccino. Ovviamente offerto da qualcuno degli avventori secondo la migliore tradizione barbaricina. (l.u.)

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