La Nuova Sardegna

la vertenza 

Dipendenti Aras, fine della tregua

Dipendenti Aras, fine della tregua

«Noi disponibili, ma è tutto fermo». Verso una ripresa delle proteste 

11 ottobre 2018
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CAGLIARI. «Non si escludono la ripresa del sit-in e altre azioni di protesta». Ad annunciarlo tramite Confederdia e Gruppo Sit-in sono i veterinari, agronomi e amministrativi dell’Aras, l’associazione che si occupa di assistenza alla zootecnia e in particolare della misura 14 del benessere animale. E già per oggi era stata prevista una manifestazione davanti al palazzo della Giunta regionale, poi annullata per la situazione meteo «per denunciare il nostro malessere riguardo alla situazione dei mancati pagamenti degli stipendi arretrati, dei rimborsi spese e la mancata applicazione della legge regionale n. 3/2009», che prevede l’assorbimento in Laore. Insomma, sembra già finita la tregua accettata dai lavoratori Aras dopo la svolta della nomina da parte del tribunale dei due nuovi commissari liquidatori «i quali, insieme a Laore – spiegano – hanno avuto tutta la disponibilità dei lavoratori che, come atto di buona volontà, hanno revocato lo sciopero protrattosi per 5 settimane, ritirato la diffida nei confronti di Laore e caricato tutti i dati del lavoro svolto dal 15 maggio ad oggi. Laore, oltre all'emissione tardiva della determina di pagamento, non mette a disposizione le risorse necessarie a coprire tutte le mensilità maturate: pur consci della difficile situazione patrimoniale dell'Aras, i dipendenti non sono più disposti a svolgere le loro mansioni anticipando ulteriori spese, poiché sono allo stremo». E ancora: «Chi ha causato tutto questo dovrà rispondere alla magistratura e agli allevatori dell'inevitabile blocco della misura. Si chiede che i liquidatori si impegnino con Laore a modificare le modalità del contratto e a prevedere il pagamento mensile degli stipendi, in attesa dell’inserimento nella pianta organica Laore». E chiedono il via dei bandi concorsuali, in assenza di indicazioni contrarie dal tavolo interministeriale e vista la volontà politica del Consiglio regionale. (a.palm.)

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