La Nuova Sardegna

Alla ricerca del disperso nei pascoli di Muravera

di Gian Carlo Bulla
Alla ricerca del disperso nei pascoli di Muravera

Il pastore 37enne è scomparso mercoledì notte mentre accudiva il gregge

12 ottobre 2018
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SAN VITO . Da mercoledì pomeriggio non si hanno notizie di Nicola Santichiello, un pastore 37enne di origine campana che lavora per Andrea Corda, un allevatore di Castiadas. L’uomo stava conducendo le pecore al pascolo nelle campagne tra Muravera e Castiadas mentre nella zona imperversava uno dei violenti temporali che hanno devastato il Sarrabus. Non sono servite nemmeno le ricerche a vasto raggio effettuate ieri, e attivate dopo la denuncia della scomparsa da parte del datore di lavoro, dagli agenti della forestale della stazione di Muravera, dal soccorso alpino, dai vigili del fuoco e dai carabinieri di San Vito con il supporto di due elicotteri della Forestale e della Guardia di finanza. Le ricerche si sono concentrate nella zona di Bau Arena dove si trova l’ovile. Nel primo pomeriggio di ieri, nell’alveo del rio Mannu, sono state rinvenute alcune pecore morte e un ombrello del pastore. Le ricerche sono state sospese all’imbrunire e riprenderanno domani mattina alle prime luci dell’alba. Saranno impiegate anche unità cinofile. Per fortuna ieri, dopo una notte di paura, il maltempo ha concesso una tregua al Sarrabus. Gli amministratori e i tecnici dei comuni ne hanno approfittato per effettuare accurati sopralluoghi e cominciare a stilare una prima stima dei danni: «Le strade rurali sono state completamente distrutte – sottolinea il sindaco di Villaputzu Sandro Porcu–. Alcuni allevatori sono isolati e diverse aziende irraggiungibili». A San Vito gli abitanti della via Torino e di Santu Perdu e Su Idili hanno vissuto tra mercoledì e giovedì una notte insonne e di vero terrore a causa dello straripamento del Flumini Uri provocato quasi sicuramente dal cedimento dello sbarramento sull’alveo del fiume a monte dell’abitato realizzato con blocchi di cemento senza armatura in ferro. Un mare d’acqua, di fango, di detriti e di vegetazione si è abbattuto sul parcheggio degli autobus dell’Arst. Diversi pullman sono stati danneggiati, tutte le case della zona sono state inondate ma per fortuna non si sono registrati danni alle persone. Diversi salvataggi sono stati effettuati dai soccorritori che non si sono risparmiati e hanno operato dimostrando grande altruismo e senso del dovere. «Ho avuto molta paura – racconta Efisio Aresti, dipendente dell’Asl –. La nostra casa è stata allagata. Non avendo via di fuga insieme alla mia compagna e al cane ci siamo rifugiati, dopo aver allertato i soccorsi, nel sottotetto, il posto più alto. Solo intorno alle due i carabinieri sono riusciti ad aprirsi un varco e a salvarci». «Mentre percorrevo a bordo della mia Fiat Punto la provinciale 97 in direzione di Capo Ferrato, sono stato investito da una ondata di acqua e fango – afferma Gianni Fenu pensionato settantenne di Muravera –. Ho accostato e mi sono fermato. Per fortuna sono intervenuti tre vigili del fuoco proprio mentre la violenza dell’acqua stava per trascinare via l’auto. Mi hanno aiutato a scendere e mi hanno salvato la vita». «Un mare d’acqua e di fango si è abbattuto nel nostro agriturismo – sottolinea Roberto Piazza, proprietario di “Sa Marighedda” a Castiadas –. Io, mia moglie Maria e i miei figli siamo stati salvati da un gommone dei vigili del fuoco». «I danni provocati dall’alluvione sono ingentissimi – spiega il sindaco di Castiadas, Eugenio Murgioni –. Abbiamo cominciato a fare i conti e ad attivare i lavori più urgenti». «Abbiamo chiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale», dicono all’unisono i sindaci di San Vito, Marco Siddi, e di Muravera, Marco Falchi.

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