La Nuova Sardegna

I sindaci contro il ministro «Toninelli riapra la linea»

di Gian Mario Sias
I sindaci contro il ministro «Toninelli riapra la linea»

Appello di Bruno, Faedda e Sanna al governo dopo lo stop al collegamento «L’assessore Careddu convochi Arst e sindacati per trovare una soluzione» 

14 ottobre 2018
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ALGHERO. «Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti adotti tempestivamente ogni misura tesa al ripristino del servizio di trasporto ferroviario». Lo chiedono i sindaci di Sassari, Alghero e Olmedo, Nicola Sanna, Mario Bruno e Toni Faedda. Con una presa di posizione bipartisan e con una massiccia dose di contrarietà, i tre amministratori locali hanno preso carta e penna e hanno manifestato tutto il loro disappunto per i tempi, i modi e i contenuti del provvedimento con cui gli uffici ministeriali e, a cascata, quelli dell’assessorato regionale hanno disposto la chiusura della linea ferroviaria che collega i tre centri del Nord Ovest Sardegna. «Due giorni fa, con un asciutto comunicato, l’assessore regionale dei Trasporti, Carlo Careddu, ha intimato all’Azienda regionale dei trasporti pubblici l’immediata sospensione del servizio ferroviario nella tratta Sassari-Olmedo-Alghero», stigmatizzano Sanna, Bruno e Faedda, a giudizio dei quali «tale provvedimento è stato assunto senza un congruo preavviso e conseguirebbe a una disposizione dell’Ustif, finalizzata al ripristino di non meglio precisate condizioni di sicurezza». Al di là del merito ai tre infastidisce anche il metodo. «Questa misura è stata emessa in assenza di qualunque concertazione e interrompe un servizio pubblico essenziale, utilizzato quotidianamente da centinaia di passeggeri, in gran parte studenti e lavoratori». Temporaneamente i collegamenti sono stati garantiti grazie alla sostituzione della tratta ferroviaria con gli autobus messi a disposizione da Arst. Ma il problema resta, e anche la preoccupazione dei sindaci. «Come sindaci di Sassari, Alghero e Olmedo chiediamo al ministro di adottare tempestivamente ogni misura intesa al ripristino del servizio di trasporto ferroviario». I tre primi cittadini chiedono che da Roma «si conceda ad Arst un congruo termine per l’esecuzione degli interventi necessari all’adeguamento della tratta ferroviaria alle vigenti norme di sicurezza, impiegando le somme peraltro già disponibili a valere sul fondo di Sviluppo e coesione». Per gli autori della congiunta presa di posizione istituzionale, si tratta di un disagio gravissimo e di un incidente diplomatico altrettanto grande. «In considerazione della gravità del problema, i primi cittadini del territorio confidano che l’assessore regionale competente provvederà fin dai prossimi giorni alla convocazione di un incontro alla presenza di Arst e delle organizzazioni sindacali – scrivono ancora – al fine di adottare entro i prossimi trenta giorni le opportune misure per la riattivazione del servizio, eliminando i pesanti disagi che da domani graveranno sugli incolpevoli passeggeri». I sindaci caldeggiano la via dell’incontro e della concertazione, sin qui mancata, anche allo scopo di «stabilire il cronoprogramma per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza della tratta ferroviaria in argomento tra le più utilizzate del Nord Ovest della Sardegna».

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