La Nuova Sardegna

Maltempo, l’appello del capo della Protezione civile: «Serve più prevenzione»

di Alessandro Pirina
Maltempo, l’appello del capo della Protezione civile: «Serve più prevenzione»

Angelo Borrelli a Cagliari: «La macchina ha funzionato ma si deve lavorare sulla manutenzione e sulla cura dei territori»

14 ottobre 2018
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CAGLIARI. La Sardegna non si è fatta trovare impreparata di fronte alla ennesima alluvione: la macchina dei soccorsi ha funzionato. Parola di Angelo Borrelli, capo della Protezione civile, che ieri era nell’isola. «È stata una gestione accorta, attenta e tempestiva», ha detto durante la visita a Cagliari, prima a Villa Devoto, dove ha incontrato il governatore Francesco Pigliaru, poi nella sala operativa della Protezione civile regionale, alla presenza della prefetta Romilda Tafuri e del sindaco Massimo Zedda. Una visita che si è aperta con il cordoglio per la morte di Tamara Maccario, rimasta intrappolata nella sua auto durante l’esondazione di un canalone tra Assemini e Sestu. Una tragedia che forse si sarebbe potuta evitare, sostiene il numero uno della Protezione civile. «Il presidente della Regione, poco prima o quasi contemporaneamente al momento in cui la famiglia si è messa in macchina dalla propria abitazione, aveva dato indicazione di non muoversi – ha dichiarato Borrelli –. In questo caso è banale e semplice, basta spostarsi al piano superiore e chiamare i soccorsi».

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La macchina organizzativa. L’isola, insomma, sembra avere imparato a gestire le emergenze dovute alle calamità naturali. I tanti precedenti degli anni scorsi - su tutti il drammatico 18 novembre 2013 - sono stati una tragica lezione. «Lo dimostra il fatto – ha spiegato Borrelli – che la strada statale 195 era chiusa nel momento in cui c'è stato il crollo del ponte e questo ha evitato la perdita di altre vite umane, quindi c'è stata una grande organizzazione. Purtroppo non avremmo voluto registrare la vittima e il disperso, ma questo – ha concluso – fa parte dell'ordine delle cose».

Manutenzioni del territorio. Tutto bene, ma si può fare di più per ridurre i danni. «Ora si tratta di ritornare alla normalità, ripulire le case che sono state allagate, ripristinare la viabilità. Ma io mi auguro – ha detto ancora il numero uno della Protezione civile – che si possano anche porre in essere tutta una serie di azioni di manutenzione del territorio volte a prevenire in futuro simili eventi. La Protezione civile si occupa di un ciclo che parte dalla previsione dell'evento, e gli eventi in questo caso erano previsti: c'era un'allerta rossa». La gestione dell'emergenza è la fase ultima per soccorrere i cittadini che si trovano in difficoltà. «Noi puntiamo molto sulla prevenzione – ha aggiunto –. Ma c'è bisogno di una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini e bisogna tenere conto delle indicazioni che arrivano dalle autorità di Protezione civile, ascoltare i consigli».

Il ruolo dei sindaci. Dall’unità operativa della Protezione civile Borrelli si è spostato in piazza Garibaldi per partecipare alla manifestazione “Io non rischio”, dedicata proprio all’importanza della prevenzione. Di qui l’invito ai sindaci a rivedere i piani comunali di protezione civile e ad aggiornarli. «Queste sono le condizioni per fare attività di prevenzione e per gestire efficacemente l'emergenza. I sindaci sono autorità locali di protezione civile, poi intervengono gli enti sovraordinati, Regione e dipartimento nazionale, ma noi confidiamo tanto nell'attività dei sindaci. Bisogna costruire una cultura di protezione civile, è questo che muove la campagna “Io non rischio” che, attraverso la diffusione alla popolazione delle buone pratiche di protezione civile, vuole evitare che altre tragedie come quella di questa settimana possano ripetersi».

La Regione. «Abbiamo girato per il territorio, siamo stati nei Comuni interessati, abbiamo parlato con i sindaci, e ovunque abbiamo trovato un clima di straordinaria collaborazione e di crescita della fiducia – ha aggiunto Pigliaru –. È evidente che in questi anni abbiamo tutti imparato molto e che la consapevolezza su cosa fare durante l’emergenza è chiaramente maggiore e ben più diffusa. Questo, insieme a un’azione efficace e rapida della macchina organizzativa, è l’elemento essenziale, quello che fa la differenza. Per questo – ha concluso Pigliaru – è importantissimo continuare a intensificare l’educazione al rischio per i cittadini, fin da giovanissimi». All’incontro a Villa Devoto era presente anche l’assessora Donatella Spano. «Ringrazio tutte le componenti regionali e nazionali e i volontari per il grande sforzo fatto davanti a questa dura prova – ha detto la titolare dell’Ambiente –. Nessuno si è risparmiato e i sindaci sono sempre stati in prima linea in ogni momento dell'allerta. Il sistema di Protezione civile è cresciuto in ogni suo aspetto e i primi cittadini lo hanno pienamente dimostrato sul campo».

Faccia a faccia con l’Anas. Sempre ieri Pigliaru ha incontrato l’amministratore delegato dell’Anas, Gianni Vittorio Armani, anche lui nell’isola per un sopralluogo sulle strade danneggiate dall’ondata di maltempo. Alla riunione hanno preso parte l’assessore ai Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, e il responsabile Anas Sardegna Valter Bortolan. Al governatore Armani ha garantito l’imminente conclusione dei lavori nel cantiere per il ripristino della viabilità interrotta sulla statale 195, previsto per lunedì. Rassicurazioni che hanno soddisfatto Pigliaru. Ma questo non gli ha impedito di chiedere all’Anas una diversa e maggiore attenzione sia nei confronti delle imprese di costruzioni dell'isola e sulle loro maestranze, impegnate nei subappalti e forniture su gli appalti in corso o interrotti, sia nel tempestivo sviluppo e dimensionamento degli appalti di manutenzione della rete viaria esistente. L'Anas si è impegnata a presentare in tempi brevi il programma operativo di tutti gli interventi di manutenzione stradale e a condividere una strategia di controllo di tutte le attività operative dell'azienda nell’isola.

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