La Nuova Sardegna

I sindacati contro lo stop: il ministro dia una proroga

di Giovanni Bua
I sindacati contro lo stop: il ministro dia una proroga

La Cgil: i lavori siano eseguiti in estate quando i disagi sono ridotti al minimo La Cisl: senza risorse l’Arst non può intervenire. A rischio la Nuoro-Macomer

16 ottobre 2018
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SASSARI. Un incontro già fissato in Regione per il prossimo lunedì tra Arst, assessore ai Trasporti e i segretari regionali di categoria di tutte le sigle sindacali. Una pressione, in aumento, sul ministro dei Trasporti Toninelli da parte dell’amministratore dell’azienda regionale Chicco Porcu per convincerlo a far ragionare l’Ustif, l’Ufficio speciale trasporti impianti fissi che venerdì ha imposto ad Arst la sospensione della tratta ferroviaria per la mancata revisione delle tre travate metalliche, i tre ponti su cui passano le 32 corse quotidiane del treno che fa su e giù tra Sassari e Alghero, oltre che per il mancato adeguamento sui sistemi di sicurezza sul controllo centralizzato del Traffico ferroviario. E una preoccupazione crescente: se i parametri adottati per sospendere la Sassari-Alghero sono validi, anche le altre linee a scartamento ridotto della Sardegna rischiano la stessa sorte.

L’idea è una proroga da chiedere ma difficile da ottenere, visto che i lavori dovevano essere eseguiti entro il 19 ottobre. E l’Ustif aveva già concesso 12 mesi in più per fare controlli che devono tassativamente essere fatti ogni sei anni. E la sinistra preoccupazione che, se la Sassari-Alghero non sarà riaperta in fretta potrebbe non riaprire più, con buona pace dei 2000 pendolari che la usano ogni giorno e degli oltre 200 lavoratori che sono impiegati nella direzione esercizio di Sassari Ferro, che potrebbero anche loro rimanere a piedi.

Non sarà semplice rimettere in moto i quattro Stadler che collegano Sassari alla Riviera del Corallo. I lavori alle travate metalliche sono stati programmati da Arst per maggio 2019, e i 26 milioni per realizzarli sono stati stanziati dal governo ma non ancora trasferiti. Tradotto: i soldi per anticiparli non ci sono. E comunque, anche se si trovassero, servirebbero almeno 60 giorni per portarli a termine, a cui aggiungere i tempi necessari per gli adempimenti burocratici. Se l’Ustif terrà duro sulla sua linea insomma, se va bene la riapertura sarà il prossimo anno. Ad andar male bisognerà aspettare settembre 2019.

«Il problema – dice il segretario regionale della Filt Cgil Arnaldo Boeddu – è che anche se si trovasse il modo di anticipare gli interventi di manutenzione, l’Ustif potrebbe chiedere conto del mancato adeguamento sui sistemi di sicurezza sul controllo centralizzato, che poi sarebbe il controllo remoto dello scambio a Olmedo dove la tratta ha l’unico incrocio. O magari sollevare il problema dei passaggi a livello, attualmente presenziati dagli assuntori, ma che secondo le norme più rigide che si vogliono applicare andrebbero anch’essi controllati in remoto. L’intera linea a scartamento ridotto dell’Isola - e questa è la grande preoccupazione - potrebbe essere messa in discussione (basti pensare anche alla Nuoro-Macomer). Ma questo non avrebbe senso e non porterebbe a nulla. La via maestra rimane quella di un’ulteriore proroga da parte dell’Ustif, perché il problema sicurezza non esiste, e non è mai esistito. Questo, consentirebbe di chiudere la tratta solo una volta al posto di due e, questione non secondaria, farlo così come preventivato nel periodo estivo, quando sopratutto, le scuole sono chiuse e di conseguenza i disagi vengono ridotti al minimo».

«I lavori già previsti per il prossimo anno, dovranno essere anticipati con carattere d’urgenza, ma i fondi stanziati arriveranno solo l’anno prossimo – attacca in una nota la Cisl Trasporti – Non siamo contrari alla messa in sicurezza delle infrastrutture, ma appare poco probabile come Arst possa intervenire sulla tratta in tempi brevi senza l’accesso alle risorse disponibili. Attendiamo fiduciosi che l’assessore ai Trasporti Careddu faccia valere le ragioni del nostro territorio verso il ministro Toninelli, il quale non può restare indifferente di fronte alla grave situazione».

Il rischio è, che se la proroga non dovesse arrivare, si perda del tempo prezioso: «L’unica strada – dice il segretario di Ugl Sassari, Adriano Cabigiosu – è che la Regione reperisca i fondi e anticipi i lavori. Nessuno di prenderà mai la responsabilità di dare un’ulteriore proroga sulla revisione e il collaudo delle travate metalliche. Se la Sassari-Alghero non riaprirà presto potrebbe non riaprire più».



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