La Nuova Sardegna

Il giornale in classe nell’era di internet e delle fake news

di Giovanni Dessole
Il giornale in classe nell’era di internet e delle fake news

Incontro all’istituto di istruzione superiore Giua di Cagliari: una generazione tecnologica alla scoperta del cartaceo

16 ottobre 2018
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CAGLIARI. Il quotidiano cartaceo, chi era costui? La risposta – e le opportune presentazioni – arriva nel sabato mattina dell'istituto di istruzione superiore statale “Michele Giua” di Cagliari – istituto tecnico e liceo scientifico delle scienze applicate -, una delle oltre 50 scuole dell'isola ad aver aderito al progetto “La Nuova@Scuola”, iniziativa giunta alla sua seconda edizione lanciata dal quotidiano La Nuova Sardegna per rilanciare l'invito alla lettura dei giornali ai ragazzi e connettere il mondo dell'istruzione, quello dell'impresa e quello dell'informazione. In aula magna si radunano i ragazzi delle classi terza I e quarta B dell'istituto del dirigente scolastico Nicola Orani, accompagnati dai docenti Vincenzo Soddu, Francesca Pistis e Giuseppe Onnis.

La prima pagina. Sono proprio i professori che nel corso della settimana, dal lunedì al venerdì, lavorano assieme agli studenti sul giornale che viene recapitato a domicilio nelle scuole aderenti al progetto, quindi letto e analizzato in classe. Gli studenti, fra ragazzi e ragazze, sono poco meno di 30, molti dei loro compagni – la maggior parte di Capoterra – causa alluvione non hanno ancora ripreso a frequentare le lezioni. Ed è proprio l'immagine pubblicata sulla prima pagina del giornale di ieri a catturare l'attenzione dei ragazzi e del professore: un'immagine ormai tristemente nota, ma che richiama alla mette un fatto capace di monopolizzare le cronache isolane, e non solo commentano gli studenti. Nessuno di loro acquista abitualmente il giornale, la maggior parte di loro acquisisce informazioni in rete, principalmente sui social «ma sappiamo come difenderci dalle fake news, o almeno ci proviamo – dice Michele, dreadlocks sulla testa e una spiccata curiosità per la professione giornalistica –. Se un argomento ci interessa ci scaviamo attorno, usiamo i motori di ricerca, scaviamo tutto attorno e cerchiamo di capire se è vera o no». Il discorso si fa denso e interessante quando i ragazzi, tutti, analizzano il loro presente raccontandolo come digitale: «Noi siamo nati con la tecnologia smart, nell'era dei social, e cerchiamo una informazione rapida e poco invasiva – spiegano –. È vero però che nel frattempo le tendenze dicono altro: si torna indietro dal file mp3 al vinile, dall'e-book al libro di pagine e carta, potrebbe essere così anche per i giornali».

Il futuro. Riflessioni “da grandi”, per giovani che intanto scoprono termini come apertura e fondo, che si appassionano alle gerarchie della redazione, che chiedono come si fa a diventare giornalisti di professione. Due tre di loro un pensierino ce lo fanno, uno è Gabriel, promessa del ciclismo isolano, un blog sulle due ruote e la voglia di «scrivere e condividere la mia passione e il mio sapere anche con altri. Non mi dispiacerebbe collaborare con un quotidiano. Sono molto attivo sui social, mi interesso di strategie di promozione e marketing on line: anche questi sono temi che mi piacerebbe leggere e allo stesso tempo scrivere sul giornale». La chiacchierata è una panoramica a 360° sul mondo della comunicazione, La Nuova Sardegna è fulcro e spunto che stimola, il progetto La Nuova@Scuola è opportunità che va oltre e si propone di far incontrare gli studenti e le imprese, mondi destinati ad abbracciarsi nel prossimo futuro ma desiderosi di conoscersi e incontrarsi già sui banchi di scuola. «L'idea di mettere il giornale nelle mani dei ragazzi, di metterli a confronto con i professionisti del settore, poi ancora con quelli che un domani potrebbero diventare i loro datori di lavoro, è meritevole di attenzione – chiude il professor Soddu –. Ci siamo, partecipiamo e stiamo sul pezzo: sono occasioni importanti, che vanno raccolte e accolte con la massima attenzione possibile».

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