La Nuova Sardegna

Il ponte sulla 195 ha ceduto per la terza volta

di Mauro Lissia
Il ponte sulla 195 ha ceduto per la terza volta

La Forestale ha scoperto che in quel tratto l’Anas è dovuta intervenire già nel 1999 e nel 2008

16 ottobre 2018
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CAGLIARI. Il tratto della statale 195 Cagliari-Pula crollato il 10 ottobre aprendo una pericolosissima voragine sull’asfalto si era già sbriciolato nel corso dell’alluvione del 2008 e in parte ancora prima, nel 1999. E’ il primo dato raccolto dal Nucleo investigativo del Corpo Forestale, che da alcuni giorni indaga sulla morte di Tamara Maccario avvenuta nell’area di Assemini e sui danni provocati dagli oltre 400 millimetri di pioggia caduti nell’arco di due giorni a Cagliari e nei centri attorno al capoluogo, soprattutto a Capoterra. L’intervento di ripristino - che si è concluso, oggi la strada sarà riaperta - è il terzo in poco meno di vent’anni. L’Anas ha spiegato che non si tratta di un ponte crollato, perché a cedere alla forza delle acque del rio san Girolamo sono stati anche stavolta i rilevati di terra sui fianchi della strada. Il che cambia poco: se la carreggiata non fosse stata tempestivamente chiusa alla circolazione in seguito all’allarme meteo, le probabilità di incidente sarebbero state altissime. Nel 2008 fu un’insegnante a perdere la vita sulla 195, nel tratto in cui sfocia il rio San Girolamo: la sua auto venne travolta dall’onda di piena e la donna annegò.

Ma al di là degli aspetti tecnici il commissario Fabrizio Madeddu e i suoi uomini, incaricati dal pm titolare dell’inchiesta Rossana Allieri, cercheranno di stabilire se dal 2008 ad oggi siano state prese le precauzioni necessarie per mettere in sicurezza la strada, un’arteria che collega con alti volumi di traffico Cagliari con Capoterra, Sarroch e Pula passando per la raffineria Saras-Sarlux. Di certo su quel percorso pesa l’enorme ritardo maturato dall’Anas sui tempi stabiliti per ricostruirlo, ritardo dovuto secondo l’ente statale alle inadempienze dell’associazione temporanea di imprese Grandi Lavori Fincosit spa e E.D.S. infrastrutture spa. Dopo un lungo braccio di ferro, l’Anas ha rescisso circa un anno fa il contratto e in questi mesi i tecnici sono al lavoro per verificare lo stato di consistenza, i lavori eseguiti e portati a termine dall’impresa uscente. Conclusa questa fase i lavori saranno consegnati all’impresa terza classificata nella gara d’appalto e la speranza è che stavolta si riesca a portare a termine l’opera, che accusa chiaramente il peso degli anni. Nel frattempo però la strada è rimasta - e rimarrà - quella che era, compresi i tratti che devono fare i conti con la pressione delle acque.

Il lavoro dei Forestali è soltanto all’inizio: la delega della Procura fa riferimento al volume dei danni provocati dal diluvio della scorsa settimana e alle possibili responsabilità che potrebbero emergere nella gestione dell’evento atmosferico. Sarà verificata la filiera degli allarmi lanciati dalla Protezione civile, la tempestività degli interventi da parte dei sindaci dei comuni coinvolti e le condizioni delle strutture pubbliche danneggiate dal diluvio. In base agli esiti della ricognizione, avviata in queste ore, la Procura deciderà se proseguire nell’indagine iscritta contro ignoti per omicidio colposo, disastro ambientale e danneggiamento.

Tra oggi e domani si svolgerà un vertice tra il pm Allieri e il commissario Madeddu con gli altri investigatori per decidere le priorità dell’indagine.

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