La Nuova Sardegna

Testimone rischia l’incriminazione

Tensione in aula al processo sul terribile incidente nel quale ha perso la vita Letizia Trudu, la bambina di 11 anni uccisa nell'estate del 2015 dall'elica dello yacht dal quale si era tuffata nelle...

18 ottobre 2018
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Tensione in aula al processo sul terribile incidente nel quale ha perso la vita Letizia Trudu, la bambina di 11 anni uccisa nell'estate del 2015 dall'elica dello yacht dal quale si era tuffata nelle acque di Santa Margherita di Pula. Davanti al giudice Giuseppe Carta è comparsa una testimone, Laura Abis (23 anni), nipote del padre della bimba Andrea Trudu - imputato di omicidio colposo insieme al comandante dello yacht Maurizio Loi - che in aula per la prima volta ha raccontato di aver sentito il nipote di Loi che autorizzava tutti, su indicazione del pilota, a a tuffarsi per raggiungere la spiaggia. Quando il pm Alessandro Pili e il giudice l’hanno ammonita a dire solo la verità, la giovane ha ammesso in lacrime di aver sostenuto un colloquio col difensore di Trudu, l’avvocato Massimiliano Carboni, che però - l’ha confermato in aula - non ha verbalizzato le dichiarazioni come indagini difensive.

Il giudice si è riservato di inviare gli atti in Procura perché proceda per falsa testimonianza. Secondo la Procura, il padre di Letizia le avrebbe detto di tuffarsi nonostante la barca avesse ancora i motori accesi. Al capitano dello yacht, invece, si contestano violazioni delle norme sulla sicurezza della navigazione. Prossime udienze il 14 e il 28 novembre con l’esame di altri testimoni.

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