La Nuova Sardegna

Grasso promuove Zedda: può essere l’uomo giusto

di Vincenzo Garofalo
Grasso promuove Zedda: può essere l’uomo giusto

L’ex presidente del Senato e leader di LeU invita al dialogo il centrosinistra «Dobbiamo arginare il centrodestra che punterà su un candidato leghista»

19 ottobre 2018
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SASSARI. Massimo Zedda come possibile asso nella manica del centrosinistra, un candidato della Lega come iattura per la Sardegna, e chapeau al passo indietro di Mario Puddu come candidato dei Cinque stelle a governatore della Regione.

L’ex presidente del Senato, Pietro Grasso, arriva in Sardegna come leader di Liberi e Uguali per diffondere il “Manifesto” su cui dovrebbe cementarsi il partito unico della sinistra in Italia, e sfodera una conoscenza del momento politico isolano che non ti aspetti: «Zedda è una persona che stimiamo molto e da parte nostra c’è la massima disponibilità ad aprire un dialogo», spiega l’ex magistrato a margine di un convegno su lavoro e legalità che si è svolto ieri sera a Sassari, nella sala Angioy del Palazzo della Provincia. «Ci si dovrà riunire per capire se c’è la possibilità di condividere la nostra impostazione politica e conoscere quale siano le prospettive politiche che ha in mente Zedda per la Sardegna», continua Grasso ragionando su una candidatura che nell'isola ha già ricevuto la benedizione dei rappresentanti di Art1-Mdp. «Articolo1 fa parte di un qualcosa che noi vogliamo formare come soggetto politico, e questo qualcosa è LeU. Un soggetto diverso da Articolo 1, con il quale siamo sempre disponibili a dialogare».

Un dialogo aperto a tutto il centrosinistra, Pd compreso, per arginare l’avanzata del centrodestra a propulsione leghista: «Che per la Sardegna prospettino un candidato indicato dalla Lega, è qualcosa di assolutamente negativo per i sardi, e totalmente contrario a tutto ciò che è il nostro patrimonio culturale», commenta il senatore di Liberi e Uguali, che spende invece parole di apprezzamento verso la rinuncia di Puddu alla candidatura, dopo la condanna in primo grado inflittagli dal tribunale per abuso d’ufficio.

«Il passo indietro del candidato dei Movimento 5 stelle è un gesto da apprezzare. D’altronde fa parte delle regole interne che si sono posti i 5 stelle. Anzi, le hanno modificate, prima bastava essere indagati, adesso aspettano la condanna in primo grado», commenta, prima di passare alle dinamiche politiche nazionali che vedono il travagliato tentativo di far nascere un partito unico della sinistra, di cui lo stesso Grasso ha pubblicato la scorsa settimana il manifesto: «Noi dobbiamo essere un soggetto alternativo ma dialogare con tutti. Il mio manifesto è la conclusione di un percorso che non è mai iniziato. Sono stato io a volere la nascita di un comitato promotore nazionale per la formazione del soggetto politico, e mi è sembrato normale che tutto questo lavoro svolto non andasse perso», spiega, per poi lasciare il suo pensiero riguardo allo scontro tra M5S e Lega sul testo del Decreto fiscale: «Siamo davanti alla prima vera crisi di Governo, e questo deve farci riflettere. Girano tante battute su chi ha trovato per strada un decreto fiscale, e su chi non lo ha trovato: a parte gli scherzi – commenta Grasso – stiamo assistendo a un momento molto particolare e delicato per tutto il Paese».

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