La Nuova Sardegna

Due casalinghe sassaresi nella gang della cocaina

di Luca Fiori
Due casalinghe sassaresi nella gang della cocaina

Traffico tra Campania e nord dell’isola: droga dentro i libri. In cella 6 persone

20 ottobre 2018
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SASSARI. I chili di cocaina viaggiavano nascosti all’interno di libroni voluminosi appositamente scavati nelle pagine, impacchettati per bene e spediti da un ufficio postale di Napoli all’abitazione di un’insospettabile casalinga sassarese, residente a due passi dalla caserma dei carabinieri di via Rockefeller.

Un sistema apparentemente infallibile che per un po’ ha funzionato e ha consentito a un’organizzazione criminale che operava tra Napoli, Porto Torres e Sassari di importare – per oltre un anno nel nord dell’isola – circa un chilo di polvere bianca alla settimana. Un traffico in grado di generare guadagni per oltre un milione di euro al mese.

A rovinare i piani di quella che per la Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari era una vera e propria associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, ci hanno pensato i carabinieri del nucleo investigativo del Comando Provinciale di Sassari che dal 2015 avevano iniziato a fiutare che dietro quelle continue spedizioni postali destinata al quartiere di Montelepre a Sassari c’era qualcosa di anomalo.

Ieri, a distanza di oltre due anni dalla conclusione delle indagini, sono scattate le manette proprio per Vincenza Filippa Deligios, 60 anni, la casalinga sassarese che riceveva per posta i libroni con dentro la droga e per altri cinque presunti componenti dell’organizzazione.

In carcere con lei sono finiti Luigi Ronghi, noto Gino, 46 anni, commerciante napoletano residente a Porto Torres, Stefano Dell’Orfano, 38 anni, anche lui commerciante di origini napoletane e anche lui trapiantato nella città turritana, che con Ronghi in passato aveva gestito un negozio di stufe.

A Bancali è finita anche Maria Grazia Giordo, 52 anni sassarese, ritenuta la “cassiera” della banda mentre Michele Assante Di Cupillo, 28 anni, di Napoli è stato rinchiuso nel carcere di Poggioreale. È stato invece raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare nella sua abitazione di Napoli – nella quale è allettato dopo un agguato camorristico – Giuseppe Vatiero, 57 anni, noto «Peppe a basetta», considerato un esponente di spicco del clan Mazzarella del quartiere «Mercato» di Napoli. Era lui, secondo gli inquirenti, che insieme a Luigi Ronghi aveva creato un nuovo canale di approvvigionamento tra la Campania e il nord dell’isola quando, in seguito all’arresto da parte della squadra mobile di Sassari del napoletano Salvatore Cuomo, fermato a maggio del 2015 con due chili di cocaina nel suo negozio in Corso Trinità a Sassari, si era creato un vuoto nel mercato del Sassarese. Gli investigatori, guidati dal comandante del reparto operativo, maggiore Emanuele Fanara, e dal comandante del nucleo investigativo, maggiore Antonio Pinna, erano riusciti a scoprire che nella zona, si era insediata una nuova organizzazione in grado di coprire un vuoto improvviso nella filiera dell’approvvigionamento e dello spaccio di cocaina. L’operazione era stata ribattezzata “Red Moon”, dal nome di un locale di Porto Torres in cui si erano verificati alcuni episodi che avevano fatto emergere contrasti nel mercato della droga. Ieri mattina i dettagli dell’operazione, che ha portato a perquisizioni e controlli anche su altre 16 persone, undici nel Nord Sardegna e 5 a Napoli, sono stati illustrati dal comandante provinciale dei carabinieri di Sassari, colonnello Luca Corbellotti.

La cocaina che arrivava a Sassari dentro i pacchi postali – è stato spiegato – era contraddistinta dall’elevatissimo grado di purezza pari all’83 percento. Un chilo all’ingrosso veniva pagato 48mila euro, ma poi una volta tagliata veniva rivenduta fino a 120 euro al grammo. Era Michele Assante Di Cupillo, nipote di Ronghi, che si occupava di spedirla da Napoli a Vincenza Filippa Deligios, compilando ogni volta distinte con nomi di fantasia, non sapendo però che i carabinieri erano già sulle sue tracce. A spacciarla in città e in provincia erano alcuni personaggi di spicco della criminalità locale. Uno di loro, recentemente scomparso – è stato spiegato ieri in conferenza stampa - era stato arrestato a febbraio dello scorso anno con mezzo chilo di cocaina nascosta nella cassaforte della sua abitazione. Il traffico si era interrotto quando a luglio del 2016 i carabinieri avevano attraversato la strada e fatto un blitz a casa della Deligios, sequestrando uno dei libroni con la droga. La donna ha già patteggiato la pena per quell’episodio, ma ora dovrà difendersi con gli altri dall’accusa di associazione a delinquere. Ieri hanno partecipato all’operazione anche i carabinieri di Alghero, Porto Torres e Napoli e del Nucleo Cinofili e “Cacciatori Sardegna”.

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