La Nuova Sardegna

Forza Italia va a pezzi Berlusconi: basta divisioni

di Umberto Aime
Forza Italia va a pezzi Berlusconi: basta divisioni

Il Cavaliere conferma la fiducia a Cappellacci: «Ora lavoriamo per vincere» Il messaggio agli azzurri prima della direzione a Oristano snobbata dai dissidenti

20 ottobre 2018
3 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Silvio Berlusconi non smette mai di stupire. Con Forza Italia ad appena un metro dal precipizio, è sceso in campo e potrebbe averla salvata. Con tempismo perfetto, è stato lui a inviare da Roma un comunicato in cui eccolo predicare, imporre, la pace fra chi sta con Cappellacci, il coordinatore regionale, e quelli che sono contro Cappellacci.

Il messaggio. Al litigioso popolo degli azzurri, il Cavaliere ha inviato una mail, negli stessi minuti in cui, nella saletta di un albergo, cominciava la direzione del partito, convocata da Cappellacci, e soprattutto un attimo prima che i dissidenti, assenti a Oristano, annunciassero invece una loro contro-manifestazione a Cagliari. E lui, alle due fazioni, ha detto perentorio: smettetela di fare scenate.

Il comunicato. «Prendo atto – ha scritto di suo pugno – che in Sardegna esistono diverse vedute, però non dovrebbero essere manifestate all'esterno ma essere oggetto solo di un dibattito democratico negli organismi del partito». Per aggiungere subito dopo: «Ho chiesto quindi al coordinatore Cappellacci (confermandogli così la fiducia) di organizzare al più presto le necessarie riunioni in cui, con la partecipazione di tutti, potranno essere superate le eventuali divergenze, per concentrarsi subito sulle idee e sui progetti da presentare al popolo sardo. Per poi procedere quindi uniti, verso il comune obiettivo: restituire alla Sardegna una guida e una squadra forte, coesa e capace di riaccendere le speranze». Per concludere la mail prima con un paterno «auguro a tutti di buon lavoro» e poi «sono certo che grazie allo spirito di dialogo che sempre ha caratterizzato Forza Italia, il partito saprà presentarsi unito e con una forte carica ideale alle elezioni regionali». Dunque, per Berlusconi i panni sporchi dovranno essere centrifugati e smacchiati in casa.

La direzione. Alla convocazione di Oristano ha risposto solo chi la recente lettera anti-Cappellacci, inviata a Berlusconi, non l’aveva firmata. Quindi, il sindaco di Olbia Settimo Nizzi, i consiglieri regionali Oscar Cherchi, Giuseppe Fasolino, Alberto Randazzo, Edoardo Tocco, Stefano Tunis, oltre al vicecoordinatore Ivan Piras. Assente giustificato il senatore Emilio Floris. Per quasi tre ore, i sette hanno parlato fitto e cercato una via d’uscita all’evidente ed esplosiva crisi interna. Certo, rispetto agli avversari, hanno giocato una partita più facile, grazie al «tempestivo – dirà Cappellacci – comunicato del presidente».

La certezza. È stato Settimo Nizzi, in versione grande saggio, fra i primi a dire: «La prossima settimana convochiamo il Comitato regionale e lì, come ci chiede Berlusconi, semmai scontriamoci, ma ritroviamo l’unità». Non l’ha detto, ma s’è capito: sarà lui l’ufficiale di collegamento fra le due barricate. È un incarico delicato e di sicuro gli è stato affidato dal Cavaliere.

L’armistizio offerto. Dopo la riunione, Cappellacci ha detto: «Prima il Comitato, poi gli Stati generali, la strada dev’essere per forza questa. Così ci ha suggerito Berlusconi e noi tutti, compresa quella che oggi si fa chiamare minoranza, dobbiamo ascoltarlo». Per poi insistere: «È la lettera del presidente che deve farci riflettere e riportarci al buon senso. Basta divisioni, Forza Italia ritorni a essere la casa di tutti». Fino all’appello lanciato ai ribelli: «Non vogliamo perdere nessuno e dunque mi auguro che, al prossimo Comitato, partecipino anche loro». E la contro-riunione convocata dagli avversari? «Se saremo bravi e intelligenti, potrebbe essere invece proprio quell’evento a sancire la pace». Semmai con la benedizione in diretta del Cavaliere. Intanto, il Tavolo del centrodestra è stato riconvocato il 29 ottobre nel Nord Sardegna. Dove? In un Comune ancora segreto, ma dovrebbe essere Castelsardo.

In Primo Piano
Il funerale

A Ittiri lacrime e rombo di motori per l’ultimo saluto a Sebastiano Pasquarelli

di Luca Fiori
Le nostre iniziative