La Nuova Sardegna

Il giudice Pisano: il mio programma per l’isola

A Sassari prima uscita pubblica per il magistrato: «Io candidata? A disposizione di tutti i partiti»

20 ottobre 2018
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SASSARI. Debutto a Sassari per Ines Pisano, il magistrato del Tar del Lazio che, secondo voci che si rincorrono da settimane, sarebbe in corsa per la poltrona di governatore della Sardegna, in quota Lega.

Nata a Bosa, legatissima alla Sardegna, il giudice si è presentata per la prima volta in pubblico. Affollatissima la sala congressi del Vialetto che ha ospitato la sua “discesa in campo”. Ad applaudirla esponenti del mondo accademico, imprenditori e politici. Compreso Antonello Peru, il vicepresidente del Consiglio regionale, che ieri ha disertato la direzione di Forza Italia a Oristano convocata da Ugo Cappellacci, per conoscere il magistrato.

Ines Pisano ha presentato il suo programma dal titolo eloquente, “7 calci per costruire la nuova Sardegna”, elaborato insieme all’associazione culturale Centro regionale studi sul turismo. Ieri si è discusso di trasporti, nei prossimi incontri in giro per l’isola si parlerà di zona franca, di istruzione, di agricoltura, di tutela per i più deboli.

«Non è possibile che per fare i biglietti dei traghetti dobbiamo fare un mutuo – ha detto il giudice – Se si vuole fare turismo bisogna risolvere il nodo dei trasporti. Se i turisti non riescono ad arrivare in Sardegna, è inutile parlare di politiche per il turismo». Accanto a lei il presidente di Federalberghi Paolo Manca convinto che «la Sardegna può diventare autosufficiente grazie al turismo». Bisogna impegnarsi, però. «Ci vogliono i collegamenti, innanzitutto. Se faccio fatica ad arrivare in un posto, allora faccio altre scelte. Ecco perché il tema dei trasporti è così importante, ed ecco perché è molto grave la decisione di Ryanair di abbandonare la base di Alghero». «Bisogna cercare in tutti modi di fermare la fuga di Ryanair», ha fatto eco Ines Pisano, tra gli applausi.

Il magistrato, 48 anni, in magistratura da 20, sembra avere le idee chiare sul futuro della Sardegna. «Bisogna fermare lo spopolamento, puntare su turismo e agricoltura, migliorare il sistema dell’istruzione che, in Sardegna, è in condizioni critiche». Un sogno? «Certo. Sogno una Sardegna che torni ad essere la terra di tutti i suoi figli, non solo di una ristretta elite di privilegiati. Per realizzare questo sogno metto la mia professionalità a disposizione di tutti i partiti». E se nessuno decidesse di sostenere la sua candidatura a governatore della Regione? «Se sono pronta a correre anche da sola, magari con l’appoggio di liste civiche? Perché no». (g.z.)

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