La Nuova Sardegna

La madre di Manuel Careddu vedrà la mamma di uno dei killer

di Claudio Zoccheddu
La madre di Manuel Careddu vedrà la mamma di uno dei killer

Dopo il primo rifiuto, ora sta riflettendo: vuole incontrare i genitori di Carta

21 ottobre 2018
3 MINUTI DI LETTURA





MACOMER. Un incontro casuale, poche parole scambiate in un corridoio che però sembrano aprire uno spiraglio in un muro che pareva insuperabile. Fabiola Careddu ha deciso di dare una speranza alla madre di Riccardo Carta, uno dei cinque ragazzi che hanno assassinato il figlio 18enne. Le due donne potrebbero incontrarsi, ma prima che si possano parlare faccia a faccia passerà del tempo. Fabiola ha fatto sapere tramite il suo avvocato, Luciano Rubattu, di aver iniziato a pensare all’eventualità di un incontro: «Lo sta valutando – spiega Rubattu – forse deciderà qualcosa nei prossimi giorni ma per il momento ci sta solo pensando. È questo quello che ha detto all’avvocato Francesco Campanelli, il difensore della famiglia Carta, che ha incontrato per caso ieri mattina al tribunale di Oristano dove si era recata per capire quali potessero essere i tempi per l’autopsia, perché non vede l’ora che tutto finisca». Fabiola Careddu sta lottando contro il tempo, ogni minuto che passa senza che lei possa avere almeno un posto in cui piangere il figlio è lunghissimo e difficile da affrontare. Per questo preme per sapere quando sarà possibile organizzare il funerale e dare al figlio una sepoltura diversa da quella che gli era stata riservata dagli assassini alla periferia di Ghilarza, sul ciglio di una strada di penetrazione agricola.

La famiglia Carta. La madre di Riccardo Carta aveva già cercato un contatto con Fabiola Careddu ma le due donne non si erano incontrare. Domenica scorsa, infatti, la famiglia Carta si era spostata da Soddì a Macomer proprio per parlare con la madre di Manuel ma l’incontro non era stato concordato e il tentativo era andato a vuoto. Anche l’avvocato che difende Riccardo Carta ha confermato l’incontro e la decisione di Fabiola di aprire un canale con la madre del 20enne accusato, insieme ad altri 4 giovani, dell’omicidio del figlio: «Ci avevano già provato domenica scorsa, all’improvviso – spiega l’avvocato Francesco Campanelli – ma non si erano incrociati». Difficile anticipare quali possano essere i contenuti del colloquio, se mai avverrà: «La madre di Riccardo ci tiene a far capire che genere di ragazzo sia il figlio - spiega l’avvocato Campanelli – e come la famiglia non si aspettasse una tragedia di questo tipo». I Carta non credono alla versione degli inquirenti e sono convinti che il loro sia un ragazzo per bene, uno senza grilli per la testa.

Il ruolo nell’omicidio. Dopo aver lasciato la scuola Riccardo lavorava con il padre nell’azienda di famiglia, alle porte di Soddì e a circa un chilometro, forse qualcosa in più, dalla zona in cui Manuel sarebbe stato ucciso. Una zona che Riccardo, dunque, conosceva molto bene. Al punto che secondo le indiscrezioni trapelate durante le indagini, Riccardo avrebbe atteso sulle rive del lago Omodeo l’arrivo dell’auto in cui viaggiavano Chiristian Fodde, i due minorenni coinvolti nell’omicidio, e Manuel Careddu. Sempre Riccardo avrebbe poi fatto strada alla banda quando l’omicidio era già avvenuto. Era lui, secondo gli investigatori, a guidare il motocarro che Fodde seguiva a bordo dell’auto del padre, dove era stata sistemata una cimice che ha registrato i dialoghi precedenti e successivi all’assassinio.

Le reazioni in paese. Soddì conta appena 118 abitanti ed è uno dei comuni più piccoli della Sardegna. Il sindaco, Greta Pes, conosce la famiglia Carta ma non si sarebbe mai aspettata di doverne parlare in questi termini: «Non ce l’aspettavamo, nessuno immaginava una storia di questo tipo con le implicazioni che porta e che porterà in una piccola comunità come la nostra. Conosco Riccardo, anche se non benissimo perché fino a poco tempo fa viveva con una zia Ghilarza. In ogni caso, lo ripeto, nessuno si immaginava che potesse entrare in una faccenda così grave».

In Primo Piano
Disagi

Alghero, tre passeggeri lasciati a terra per overbooking da Aeroitalia

di Massimo Sechi

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

Le nostre iniziative