La Nuova Sardegna

Tirrenia-Moby via libera alla fusione La sede in Sardegna

Tirrenia-Moby via libera alla fusione La sede in Sardegna

SASSARI. Via libera alla fusione tra Tirrenia e Moby. Come sottolinea il gruppo Onorato in una nota «la fusione è stata approvata come da comunicato fatto agli investitori e come avevamo annunciato...

22 ottobre 2018
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SASSARI. Via libera alla fusione tra Tirrenia e Moby. Come sottolinea il gruppo Onorato in una nota «la fusione è stata approvata come da comunicato fatto agli investitori e come avevamo annunciato più volte, ovviamente rispettosi e fedeli a ciò che diciamo, perché come sempre abbiamo una parola sola. La fusione è stata approvata ed è un atto propedeutico al trasferimento di tutto il gruppo in Sardegna con le importanti ricadute economiche che ne derivano. Il gruppo avrà così finalmente sede in Sardegna e Tirrenia, dopo più di un secolo in Continente, verrà collocata nella sua naturale sede».

La fusione, già annunciata da tempo, non va giù al leader di Unidos, Mauro Pili, che la liquida come «un’operazione spregiudicata». «Si tratta dell’ennesimo maldestro atto di chi tenta di portar via dal capitale pubblico navi e denari, con l’unico obiettivo di mettere le mani sul patrimonio di Tirrenia e sul contributo milionario dello Stato – attacca Pili – È incredibile che si stia consentendo la fusione di due compagnie considerato che Onorato non ha ancora pagato i 180 milioni di euro che deve allo Stato per l’acquisto di Tirrenia. Onorato finisce così per mettersi in tasca anche i 73 milioni del contributo statale nonostante nella convenzione fosse esplicitato l’obbligo di una contabilità autonoma e separata. Con quest’operazione si sta tentando di mettere in capo alla nuova società, ancora senza un nome, tutte le navi non pagate da Onorato allo Stato. Tutto ciò è inaccettabile considerato che un fatto societario di tale rilievo deve essere obbligatoriamente autorizzato dai ministeri competenti dei trasporti e dell'economia. Cosa stanno facendo i revisori dei conti dei due ministeri e soprattutto cosa intendono fare per bloccare questo progetto di fusione appena deliberato dalle due compagnie? Si tratta di un’operazione spregiudicata e scellerata che contrasteremo in ogni modo perseguendo le omissioni e le complicità che emergeranno in tutta la vicenda. L'accelerazione della fusione ha l'unico obiettivo di utilizzare il capitale patrimoniale di Tirrenia per ripianare la grave situazione finanziaria».

«La fusione era stata annunciata da tempo», ribadisce il gruppo Onorato. Che poi ricorda il suo impegno ad espandere nei prossimi anni l’organico sul territorio «grazie ai nuovi investimenti in naviglio che porteranno in Sardegna i traghetti più grandi e green al mondo».

«Il gruppo – si legge ancora nella nota – continua con serenità il suo piano di collegamenti volto a favorire il turismo ed il traffico merci, a fornire collegamenti efficienti ed a basso costo, a creare posti di lavoro sul territorio, nonostante ci siamo alcuni personaggi che, calunniando e soprattutto mistificando i fatti, agiscono esclusivamente per se stessi nel tentativo di trovare una collocazione, non capendo che le loro reiterate calunnie non fanno male al nostro gruppo, per il quale lavorano più di 500 famiglie sarde, ma solo all’immagine della Sardegna».



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