La Nuova Sardegna

Una squadra di 14 esperti tutela l’agrobiodiversità in Sardegna

di Stefano Ambu
Una squadra di 14 esperti tutela l’agrobiodiversità in Sardegna

Presentata da Caria la commissione tecnico-scientifica: affiancherà Laore e Agris. Protetti non solo animali rari, ma anche la flora con la banca del Germoplasma

25 ottobre 2018
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CAGLIARI. Il panda in Sardegna non l'ha mai visto nessuno. Ma ci sono, tanto per fare qualche esempio, la pecora nera di Arbus, l'asino dell'Asinara o il cavallino della Giara. La loro tutela, come razze autoctone e a rischio, era già stata prevista insieme a quella di altre specie. Ora il discorso viene esteso alla flora. E cioè ad altre piante rare o comunque da proteggere. E per loro c'è una possibilità in più: il seme da depositare nella banca del Germoplasma che le renderà più o meno immortali. Ma per rafforzare la tutela, la conservazione e la valorizzazione dell'agrobiodiversità sarda ora c'è una commissione tecnico-scientifica composta da un team di 14 esperti che, a titolo gratuito, lavorerà a stretto contatto con Laore e Agris. La squadra, composta da esperti, funzionari, docenti universitari, rappresentanti di associazioni che si occupano di biodiversità, è stata presentata ieri mattina dall'assessore regionale dell'agricoltura Pierluigi Caria. «Un traguardo – ha detto – che completa un percorso già avviato oltre 10 anni fa col riconoscimento delle razze tipicamente sarde e minacciate di abbandono».

Ora il discorso si estende e si allarga anche alle piante. Per le attività della commissione è prevista una dotazione finanziaria di 300mila euro. Le razze autoctone già tutelate sono la pecora sarda e quella nera di Arbus, l'asino sardo e dell'Asinara, la capra sarda e quella, sempre dell'isola, "primitiva". E poi la vacca sarda e quelle sardo modicana e sardo bruna, il cavallo della Giara e del Sarcidano e il suino sardo. Cosa farà la commissione? Ad esempio, dare il suo parere su iscrizione o cancellazione di una varietà nel repertorio generale del patrimonio genetico. E soprattutto stabilire urgenza, priorità e tipologia di intervento. Sulla base dei criteri previsti dalla commissione, Laore può individuare una figura particolare, quella dell'agricoltore custode, al quale affidare la cura e magari la valorizzazione di una specie tipica. Può essere scelto anche per il contributo che può aver dato alla conservazione della risorsa o alla sua riscoperta.

Vengono istituiti in Laore i repertori regionali delle risorse genetiche, registri delle varietà di razze locali dell’isola, di quelle a rischio di erosione genetica o estinzione e delle risorse genetiche animali e vegetali introdotte da lungo tempo nel territorio regionale e integrate tradizionalmente in forma produttiva nella sua agricoltura, nel suo allevamento e nei processi di trasformazione. La banca regionale del Germoplasma, gestita da Agris, ha il compito invece di garantire la tutela mediante la conservazione delle razze e varietà locali. Caria ha anche annunciato che, nell'ultima rimodulazione del Psr, sono stati destinati 3 milioni di euro con un bando per salvaguardare le razze più a rischio.

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