La Nuova Sardegna

Pil, Pigliaru allarmato «Se rallenta il Paese difficoltà per l’isola»

Pil, Pigliaru allarmato «Se rallenta il Paese difficoltà per l’isola»

Il governatore: noi siamo in crescita, ma così rischiamo E sull’incognita metano: inaccettabile silenzio del governo

01 novembre 2018
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SASSARI. Il Pil nazionale che si ferma e il metano che non arriva nell’isola. Due pessime notizie per la Sardegna. Due tegole che vanno a frenare la ripresa già al ralenti dell’isola. Parola del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, che, ancora una volta, sceglie Facebook per invitare il governo a «darsi una mossa» sulla dorsale sarda. Un silenzio, quello di Conte, che rischia di far naufragare l’attesissimo progetto del metano. Una battaglia che Pigliaru conduce da quando si è insediato nel Palazzo della Regione, ma che negli ultimi mesi, di fronte alla grande incognita dei 5 stelle contrari alla dorsale, è diventata una lotta quotidiana. E infatti ieri il governatore è tornato sull’argomento, prendendo spunto dalle previsioni dell’Istat che hanno raggelato il Paese. «Il Pil italiano che smette di crescere – ha scritto Pigliaru – è una pessima notizia anche per noi. Negli ultimi tre anni la Sardegna è cresciuta in media all'1,2 per cento, una crescita debole ma superiore a quella di molte altre regioni. Ma se rallenta l'Italia ci saranno problemi anche per noi». Inevitabile, quindi, il passaggio alla questione metano, a due giorni dall’appello al viceministro Massimo Garavaglia a risolvere a prendere una posizione chiara sulla vertenza Sardegna dopo il via libera alla Tap. «A questo si aggiunge che ancora non abbiamo risposte dal governo sul metano – ha aggiunto il governatore –, un progetto concreto, in fase molto avanzata grazie al nostro impegno, che creerebbe molto lavoro subito e grandi risparmi per famiglie e imprese in tempi ragionevoli. Un silenzio oggi ancora più inaccettabile». Pigliaru fa riferimento alle lettere inviate, nelle scorse settimane, al premier Giuseppe Conte e al ministro Luigi Di Maio. Un invito, a cui si è aggiunto quello dell’assessora Maria Grazia Piras, a fare in fretta che è rimasto ancora senza una risposta.

Intanto, però, nell’attesa che Palazzo Chigi e il Mise affrontino la questione Sardegna, si registrano passi avanti sul progetto per portare il metano nell’isola. La Commissione europea ha dato il via libera alla joint venture Sardinia Newco, formata da Snam e Sgi, che avrà il compito di gestire il gasdotto. Insomma, tutto è pronto per vedere realizzato il sogno del metano - la Sardegna è l’unica regione d’Italia a non avere ancora una rete di distribuzione, il che comporta un costo più alto dell’energia per i cittadini, circa 400 milioni di euro in più in bolletta - ma il silenzio del governo e soprattutto le prese di posizione del Movimento 5 stelle, contrario alla dorsale definita «obsoleta» dal ministro Danilo Toninelli, preoccupano non poco la Regione. (al.pi.)

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