Il perché delle scelte negli “allegati tecnici”
Nei giudizi mancano i riferimenti all’elisoccorso e alle connessioni tra ospedali nel sistema integrato
02 novembre 2018
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CAGLIARI. Negli allegati tecnici che accompagnano la lettera dell’assessore è spiegato punto per punto ogni scelta del Consiglio regionale sulla riorganizzazione degli ospedali. Ad esempio che il primo giudizio dei tecnici del ministero è stato «emesso quando non era ancora a regime il servizio regionale di elisoccorso», mentre «oggi lo è e nei primi tre mesi di attività ha realizzato ben 400 interventi coordinati dal nuovo sistema di emergenza-urgenza garantito dall’azienda Areus». Oppure che è «prossimo a essere avviata anche la rete per il trasporto urgente materno e neonatale». Così come, è già operativo e sarà ancora più dettagliato entro l’anno «un sistema integrato fra gli ospedali di secondo livello (il Brotzu a Cagliari e l’Azienda universitaria a Sassari) e quelli di primo per «garantire il massimo dell’assistenza nelle patologie tempo dipendenti (col ricovero massimo entro un’ora dall’evento) nei casi di ictus, trauma e infarto». Poi c’è anche un passaggio dedicato ai piccoli ospedali: «Nelle aree disagiate, sono stati assegnati posti letto di chirurgia generale e ortopedia proprio per assicurare alcuni interventi essenziali in quei territori isolati». Fra l’altro di «recente è stata approvata anche la riorganizzazione della rete chirurgica regionale che permetterà di raggiungere gli obiettivi previsti dai criteri ministeriali» E ancora: «Per i punti nascita con meno di 500 parti l’anno – è il numero minimo previsto dal ministero perché restino aperti – sono rimasti operativi per la dispersione dei Comuni e le difficoltà nei collegamenti, ma comunque sono sottoposti a un controllo sulla qualità e la sicurezza dell’offerta e se necessario chiederemo una deroga al ministero». Infine, per entrare ancor più nello specifico: la struttura complessa di neurologia nell’ospedale di Ozieri, la presenza dell’Unità di terapia intensiva a Lanusei e nell’Azienda universitaria di Cagliari, così come il Centro di traumatologia nello stesso ospedale di Lanusei, o la presenza di più pronto soccorso nelle aree contigue di Carbonia-Iglesias, Olbia-Tempio e Alghero-Ozieri sono state «decise – è scritto in una delle relazioni tecniche – nel pieno rispetto di quell’autonomia ammessa dallo stesso ministero proprio per garantire il massimo degli standard sanitari all’interno di un territorio complesso come quello della Sardegna». (ua)