La Nuova Sardegna

Travolta da un’auto pirata gravissima una 19enne

Travolta da un’auto pirata gravissima una 19enne

La studentessa è di Dorgali. Il conducente della vettura si è poi costituito

02 novembre 2018
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MARINA DI PIETRASANTA. La vita di Michela è appesa a un filo sottile, sottilissimo. I medici del Cisanello di Pisa stanno facendo di tutto per salvarla, ma le ferite riportate sono gravissime. All’ospedale toscano è stata portata con un codice rosso: trauma cranico, trauma toracico e lesioni agli arti. Sono le quattro del mattino tra mercoledì e giovedì. Michela Sotgia, 19 anni ancora da compiere, studentessa di Dorgali iscritta al primo anno di università della città toscana alla facoltà di Fisica, ha appena finito di festeggiare la notte di Halloween al Seven Apples di Marina di Pietrasanta, uno dei locali più noti della Versilia. È insieme a due coetanei, Lorenzo Pettinari, di Macerata, e Paolo Francesco Macchitella, pugliese, anche loro iscritti al primo anno di Fisica. Hanno appena lasciato la discoteca quando sul lungomare un’auto a tutta velocità li falcia sulle strisce. I tre giovani vengono travolti, ma l’auto non si ferma, il conducente prosegue la sua corsa e svanisce nel nulla. Solo qualche ora più tardi il pirata, un 31enne nato in Germania ma residente nella provincia di Lucca, si presenta nella caserma dei carabinieri per costituirsi.

Michela è iscritta da poche settimane all’università di Pisa, e come lei i due amici Lorenzo e Paolo Francesco. Tutti con il sogno di prendere la laurea in Fisica. Mercoledì decidono di trascorrere la notte di Halloween in uno dei locali più in voga della Versilia, il Seven Apples di Marina di Pietrasanta, reso famoso dal film “La pazza gioia” di Paolo Virzì. Una serata di festa tra amici. Poi verso le 4 decidono di andare via. Escono dal locale, piove a dirotto. Attraversano la strada sulle strisce, Lorenzo e Paolo davanti, Michela leggermente più indietro con la giacca sulla testa per coprirsi i capelli dalla pioggia. Ma proprio in quel momento arriva una Seat Leon a tutta velocità. L’impatto è tremendo, i tre giovani vengono tutti travolti, cadono sull’asfalto. L’auto però non si ferma, continua la sua corsa fino a fare perdere le sue tracce.

Immediatamente vengono chiamati i soccorsi, tre ambulanze del 118 si precipitano sul lungomare di Marina di Pietrasanta. Fin da subito le condizioni più gravi appaiono quelle di Michela Sotgia. La ragazza di Dorgali viene trasportata in codice rosso all’ospedale Versilia di Lido di Camaiore, ma viste le sue condizioni gravissime viene poi trasferita al Cisanello di Pisa dove ora sta lottando per la vita. La giovane infatti presenta un trauma cranico, uno toracico e lesioni agli arti.

Feriti gravi anche i due amici, anche se non sono in pericolo di vita. Lorenzo Pettinari, marchigiano, figlio del rettore dell’università di Camerino, viene trasportato con un codice giallo all’ospedale Versilia, dove è ricoverato in terapia intensiva nel reparto di rianimazione, mentre Paolo Francesco Macchitella, di Ostuni, viene portato al Versilia, per poi essere trasferito a Livorno, dove ha subito un intervento chirurgico ma non corre pericolo di vita.

Insieme ai soccorsi scatta subito anche la caccia al pirata della strada che ha travolto i tre giovani. La polizia stradale ascolta testimoni e acquisisce tutte le registrazioni delle videocamere presenti sul lungomare da Massa fino a Viareggio. La svolta in una telefonata: una persona dichiara agli agenti di avere visto un’auto sospetta. Ovvero una Seat Leon di colore grigio con il cofano ammaccato abbandonata in un boschetto. Gli agenti si precipitano nel punto indicato ma dell’auto non c’è più traccia. Il testimone ha però fornito loro il numero di targa e da quello riescono a risalire al proprietario. Che, però, nel frattempo ha deciso di costituirsi.

Intorno alle 13 si presenta in caserma: sono stato io a investire i tre giovani davanti alla discoteca. È un 31enne italiano, nato in Germania ma residente nel Lucchese. Fedina penale pulita, l’uomo si presenta in caserma insieme al suo avvocato. Per l’intera serata il 31enne viene interrogato dagli agenti della polizia stradale, chiamati dai carabinieri.

A loro non spiega né il motivo della fuga subito dopo lo schianto né se in auto fosse da solo o in compagnia di altri. L’uomo viene sottoposto agli esami tossicologici, di cui ancora però non si conoscono i risultati. È indagato a piede libero per lesioni gravissime e omissione di soccorso, ma, essendosi costituito e mancando la possibilità che il reato possa venire reiterato, per ora non sarà arrestato.



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