La Nuova Sardegna

Michela, il filo sottilissimo si è spezzato 36 ore dopo l'incidente

Alessandro Pirina
La Seat che ha investito la giovane dorgalese. Nel riquadro, Michela Sotgia
La Seat che ha investito la giovane dorgalese. Nel riquadro, Michela Sotgia

La giovane di Dorgali avrebbe compiuto 19 anni a dicembre. Al suo capezzale la famiglia distrutta dal dolore

03 novembre 2018
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PISA. [[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:nuoro:cronaca:1.17420032:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/nuoro/cronaca/2018/11/02/news/michela-non-ce-l-ha-fatta-i-genitori-autorizzano-l-espianto-degli-organi-1.17420032]]Quel filo sottilissimo che ancora la legava alla vita si è spezzato nel tardo pomeriggio di ieri. Intorno alle 19 il cuore di Michela Sotgia ha smesso di battere. Da subito le sue condizioni avevano lasciato poche speranze, l’impatto con l’auto che l’aveva falciata la notte di Halloween era stato devastante: un trauma cranico, uno toracico, lesioni agli arti. I medici del Cisanello di Pisa hanno fatto di tutto per salvarle la vita, ma si sono dovuti arrendere.

Michela, 19 anni da compiere a dicembre, è morta 36 ore dopo il terribile incidente di fronte a una discoteca della Versilia. Investita insieme a due amici da un’auto pirata sulle strisce pedonali. Al suo capezzale il padre Gigi e la madre Maddalena, partiti da Dorgali non appena hanno ricevuto la terribile notizia. A Pisa anche Elena, la sorella maggiore, arrivata da Dublino, dove fa la cuoca.

È a loro che ieri mattina 2 novembre i medici dell’ospedale toscano hanno dovuto dare la drammatica notizia: per Michela non c’era più nulla da fare, a tenere in vita la figlia erano ormai solo le macchine. A quel punto, distrutti dal dolore, Gigi e Maddalena hanno dato il via libera all’espianto degli organi. Atto finale di una giovanissima vita spezzata davvero troppo presto.

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