La Nuova Sardegna

Spagnolo, fuggì nell’isola e morì nella battaglia di Osposidda

Ma chi era Miguel Atienza? Di certo c’è che il giovane Atienza dopo la morte della madre a cui era molto legato non accettò il nuovo matrimonio del padre e fuggì in segno di ribellione in Francia....

03 novembre 2018
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Ma chi era Miguel Atienza? Di certo c’è che il giovane Atienza dopo la morte della madre a cui era molto legato non accettò il nuovo matrimonio del padre e fuggì in segno di ribellione in Francia. Dopo aver vagabondato per qualche mese, si arruolò nella Legione e fu spedito a Bonifacio, in Corsica. Poi assieme a Pedro Herraez, spagnolo come lui, entrambi insofferenti alla ferrea disciplina militare fuggirono in Sardegna. Finirono nel carcere sassarese di San Sebastiano. È qui che avvenne l’incontro con Graziano Mesina del quale Miguel, appena 24 enne, diventò subito amico e che, l’11 settembre 1966, seguì nella sua rocambolesca fuga, diventando un fuorilegge. Fu un anno furioso. Graziano Mesina, Miguel Atienza e la loro banda misero a segno alcuni sequestri. Poi, per il madrileno tutto finì a Osposidda, nello scontro a fuoco con una pattuglia di baschi blu.

Miguel Alberto Asencio Prados morì in una grotta del Supramonte dopo due giorni di agonia.

Si disse che Mesina avesse fatto arrivare un chirurgo da Nuoro per tentare di salvare l’amico, ma fu tutto inutile. Il corpo di Atienza fu trovato qualche giorno dopo nelle campagne di Orgosolo. Lo seppellirono nella nuda terra nel cimitero di Nuoro. Nessun nome, solo un piccolo cippo di cemento con un numero: 196. Per anni, ogni 2 novembre, una misteriosa mano pietosa ha posato un fiore sulla sua tomba. Ora, con il trasferimento dei resti nell’ossario, nemmeno più quella. (l.u.)

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