La Nuova Sardegna

Il suo sogno: conquistare il Nobel per la fisica

di Nino Muggianu
Il suo sogno: conquistare il Nobel per la fisica

Il ricordo degli ex professori e compagni: «Era una ragazza speciale, aveva mille interessi»

04 novembre 2018
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DORGALI. Il cielo plumbeo e la giornata quasi invernale hanno contributo a rendere la giornata di ieri ancora più triste a Dorgali. La notizia della morte di Michela Sotgia ha lasciato in tutti un senso di impotenza. Tanta rabbia per il modo assurdo in cui la giovane ha perso la vita, dopo una serata passata in allegria. Increduli gli amici e i professori del liceo Scientifico Pira dove Michela aveva conseguito la maturità due mesi fa, prima di iscriversi, a Pisa, alla facoltà di fisica. «Una ragazza appassionata, piena di interessi», la descrive l’ex preside del liceo, Vincenzo di Giacomo.

Michela era energia pura. Aveva preso anche il brevetto di bagnino e l’estate scorsa aveva lavorato nelle spiagge di Dorgali. Ancora non ci crede Rossano Serra, anche lui studente universitario a Pisa, che in questi giorni è stato in ospedale accanto ai genitori di Michela sperando in un miracolo che non è arrivato. È stato un amico inseparabile di Michela, dalle scuole media fino al diploma liceale. «Michela era una persona speciale: allegra, solare. Quel genere di amica cui potevi confidare tutto. Era una ragazza fuori dagli schemi, così intelligente e così testarda, quando si metteva una cosa in testa nessuno la poteva fargli cambiare idea, determinata nel realizzare i suoi obbiettivi. E ne aveva così tanti: laurearsi, diventare una ricercatrice, e perché no, conquistare, un giorno, il Nobel per la fisica. Nell'ultimo mese – ricorda Rossano – la vedevo così felice, ora che questi sogni sembravano così vicini».

Ieri al liceo di Dorgali c’erano le lezioni, ma tutti i pensieri erano per Michela. «Michela si è trasferita a Pisa per inseguire i suoi sogni – dice Simone Fancello, il suo professore di fisica e matematica al liceo – La sua non è stata una scelta casuale, quella era proprio la sua passione. Sono sicuro che avrebbe avuto successo negli studi . Purtroppo il destino ha deciso diversamente». Non era solo brava a scuola, Michela aveva mille interessi. «Si era appassionata di teatro e frequentava il progetto pomeridiano qui al liceo – ricorda il prof – Ciò che dispiace di più è che era andata a Pisa per inseguire la sua passione, non doveva finire così».

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