La Nuova Sardegna

Droga, 20 condanne e 17 pene patteggiate

Chiuso a Cagliari il giudizio abbreviato nato dall’operazione Calesse, due gli imputati assolti

06 novembre 2018
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CAGLIARI. Venti condanne, 17 pene patteggiate e due assoluzioni: si è chiuso così il primo grado del giudizio abbreviato nato dall’operazione Calesse, una colossale indagine dei carabinieri che portò nel maggio del 2016 all’arresto di decine di persone tra Cagliari, Carbonia, Sassari, Quartu Sant’Elena, San Gavino, Carloforte, Elmas e altri centri dell’isola con l’accusa di aver messo in piedi e sviluppato un articolatissimo traffico di cocaina, eroina e hashish con collegamenti in Olanda e un’attività di spaccio diffusa in buona parte della Sardegna. È stato il giudice Gabriella Muscas a leggere ieri mattina il complesso dispositivo della sentenza, una decisione che conferma in parte l’impianto accusatorio della Dda ma esclude per tutti gli imputati il reato di associazione a delinquere, oltre a disporre numerose assoluzioni per alcuni dei capi d’imputazione. Alla base del procedimento un lungo lavoro d’inchiesta condotto dai carabinieri con intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti e relazioni di servizio nell’arco di quasi due anni, sufficienti per mettere in luce i ruoli svolti dagli indagati e le responsabilità penali.

I due imputati assolti rispettivamente perché il fatto non sussiste e per non aver commesso il fatto sono Francesca Capizzo e Davide Moi, difesi da Annamaria Busia, Roberta Cannas e Daniela Cicu. La condanna più pesante è stata inflitta a Giuseppe Argiolas: 7 anni e 4 mesi. Quindi al marito della Capizzo, Giovanni Vacca, esponente di spicco del clan di Is Mirrionis: 6 anni e 4 mesi come Christian Cappai, Luigi Farci e Marco Mura (nato nel 1956). La stessa pena è andata ad Ajet Spahiu, mentre Roberto Vadilonga se l’è cavata con 5 anni e 4 mesi come Fausto Cadelano, Angelo Canetto, Maurizio Garau, Marco Pezzi. A Massimo Puzzoni il giudice Muscas ha inflitto 5 anni, a Matteo Ravastini 4 anni e 8 mesi, 4 anni a Massimiliano Urru e Federico Ciullo. Tre anni è la pena per Maurizio Argiolas, 2 anni e mezzo per Sergio Rocca, 2 anni e 4 mesi a Paolo Secci, un anno a Giuliana Niccolai e 10 mesi a Maria Elena Feroldi. Hanno patteggiato le pene dopo l’assoluzione da una parte delle imputazioni Vincenzo Caredda (3 anni e 10 mesi), Gianmarco Cireddu (un anno e 2 mesi), Bruno Emanuel Da Silva Mendonca (10 mesi e 20 giorni), Fabio De Meglio (8 mesi), Antonio Durante (2 anni e 6 mesi), Alessandra Manca (un anno e 10 mesi), Matteo Marra (3 anni e 4 mesi), Enrico Marras (4 anni e 20 giorni), Massimiliano Mascia (un anno e 10 mesi), Marco Mura (nato nel 1975, un anno e 6 mesi), Giovanni Pellerano (2 anni), Roberto Perra (4 anni e 4 mesi, in continuazione con una precedente condanna), Lorenzo Sanna di Sassari (un anno e 9 mesi in continuazione con una precedente condanna), Corrado Secci di Tonara (3 anni e 2 mesi), Virgilio Secci (3 anni e 8 mesi), Giacomo Sgrò (un anno e 8 mesi), Eugenio Sini (3 anni e 10 mesi). Il lavoro investigativo aveva portato all'individuazione di quattro gruppi criminali, il primo composto da una famiglia di cagliaritani che si è trasferita in Olanda e che avrebbe rifornito di eroina, cocaina e pasticche la piazza del capoluogo. Il secondo gruppo era capeggiato - secondo l'accusa - da Giovanni Vacca, esponente di spicco dello spaccio di droga nel quartiere cagliaritano di Is Mirrionis, che avrebbe rifornito di eroina Cagliari, San Gavino, Carbonia e Carloforte. Il terzo gruppo era diretto dai fratelli Giuseppe e Maurizio Argiolas, entrambi di Monserrato, i quali avrebbero avuto un diretto contatto con gli olandesi dai quali importavamo in particolare le pasticche di ecstasy.

L'ultimo gruppo era diretto da Fausto Cadelano e Marco Pezzi che operavano a Pirri ed erano specializzati nello spaccio di hashish. (m.l)

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