La Nuova Sardegna

«Addio Michela, ora brilli lassù come una stella»

di Kety Sanna
«Addio Michela, ora brilli lassù come una stella»

La 19enne è stata travolta e uccisa da un’auto in Versilia. Comunità sotto choc Il parroco elogia la scelta di donare gli organi: «Hai regalato la vita agli altri»

07 novembre 2018
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INVIATO A DORGALI. Silenzio, lacrime e preghiera. Così Dorgali ieri mattina ha accolto il rientro della salma di Michela Sotgia, la studentessa travolta e uccisa giovedì da un’auto all’uscita di una discoteca di Marina di Pietrasanta. Un timido sole ha cercato di portare un po’ di calore al paese che dal giorno della tragedia guarda al domani con un senso di smarrimento e di paura. La morte della 19enne, partita per frequentare l’università a Pisa, ha colpito tutti nel profondo. In tanti ieri hanno atteso davanti al cimitero l’arrivo del carro funebre, mentre decine di ragazzi e studenti del Liceo hanno preso posto all’interno della cripta colma di fiori bianchi. Lì, con gli occhi gonfi dal pianto hanno aspettato l’arrivo della bara, giunta alle dieci in punto, accompagnata dai singhiozzi che solo allora hanno rotto un silenzio irreale.

Dietro il feretro di legno chiaro, la famiglia: i genitori Gianluigi e Maddalena e la sorella Elena che piegati dal dolore, stretti in un unico abbraccio, hanno cercato di sorreggersi per riuscire a sopportare il peso enorme della tragedia. Seduti in prima fila, inconsolabili, hanno ascoltato i canti delle voci femminili del coro e le letture tratte dal Libro della Sapienza e dal Vangelo di Luca. Poi le parole di don Casula che sono risuonate nella cappella sotterranea: una predica profonda partita dal momento in cui è iniziata a circolare la notizia della tragedia che, tra speranza e delusione, ha lasciato profondi interrogativi. «Ancora una volta Dorgali piange vittime di incidenti stradali – ha detto il parroco – ma questa volta in modo ancora più assurdo. Da giovedì non riesco a pensare ad altro; da giorni viviamo sentimenti di incredulità e di sofferenza per quanto accaduto. La morte improvvisa di Michela è un lutto che causa uno sconfinato dolore per tutti. In un momento come questo – ha aggiunto il prete rivolgendosi ai genitori della ragazza – è difficile pronunciare parole che possano scendere nel cuore e lenire un po’ le vostre sofferenze. Forse solo il silenzio, le lacrime e la preghiera sono gli atteggiamenti più consoni per sopportare il peso della morte improvvisa di una giovane che si stava aprendo alla vita». Quindi il parroco si è rivolto ai tanti giovani presenti: «Ciò che è successo alla famiglia di Michela e ad altre del paese, potrebbe accadere di nuovo se si dimentica il rispetto delle regole, e se si arriva a un uso irrazionale delle macchine che non possono essere uno strumento di morte. Forse più di noi avete il cuore pieno di amarezza ma apritevi e svelate i vostri sentimenti anche quando sembra che noi adulti siamo incapaci di ascoltarvi e capire. Siete immersi in una società difficile e complessa ma non scoraggiatevi di fronte alle difficoltà». L’ultimo pensiero per Michela e la donazione degli organi e don Casula ha richiamato Gesù Cristo: «Nel gesto d’amore della tua famiglia dopo la tragedia, il tuo corpo è diventato pane spezzato e ha donato vita agli altri».

Poi la parola ha dato voce ai ricordi. Primo il cuginetto che vincendo la commozione ha voluto dire a tutti del vuoto immenso che Michela ha lasciato. «Avevi ancora tante pagine di vita da scrivere ma il destino con te è stato balordo e ti ha voluto strappare dalle nostre braccia violentemente e senza spiegazione. Ora guardando le stelle cercheremo di rispecchiarci nel tuo bellissimo viso. Qui manca tutto di te. Non ti dico ciao, non ti dico addio, ti dico solo a presto Michè». Hanno chiuso le amiche della compagnia teatrale: «Sarai con noi ogni volta che metteremo piede sul palco, dietro le quinte e ogni volta che ci troveremo a guardare le stelle e la luna. Grazie a te ora sappiamo che una supernova emette così tanta energia quanta ne emette il sole in tutta la sua esistenza. Ecco, tu sei per noi una supernova, hai lasciato così tanta energia attorno a te che non verrai mai dimenticata».

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