La Nuova Sardegna

Uras: un fronte unitario progressista e identitario

Uras: un fronte unitario progressista e identitario

Il portavoce di Cp al lavoro per costruire la coalizione che dovrà sostenere Zedda «Il governo Lega-M5s metterà in ginocchio l’isola, serve una reazione dei sardi»

08 novembre 2018
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CAGLIARI. Una virata immediata nei rapporti col Governo, ma anche con Bruxelles. Sarà questo uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale nelle Regionali di febbraio. E l’ex senatore Luciano Uras e portavoce di Campo progressista ha fatto un passo avanti, con una sorta di appello. «Questa partita aperta da tempo con Roma e Bruxelles è e soprattutto deve essere – scrive – il terreno principale della nostra volontà di mettere assieme un nuovo soggetto politico, perché oggi quello che dobbiamo imparare a costruire è il senso di sentirci un popolo ed è questa anche l’unica strada per abbattere gli steccati e promuovere una nuova grande unità dei sardi». Di quei sardi – prosegue Uras – che «hanno il senso del dovere e della responsabilità, e pretendono lavoro e sviluppo, rispetto dell’ambiente come risorsa fondamentale della propria economia sostenibile, e non amano quell’assistenza (il riferimento dell’ex senatore è al reddito di cittadinanza) destinata ad annullare la dignità delle donne e degli uomini di quest’isola». Per questi motivi Campo progressista non nasconde di essere impegnato a mettere assieme una grande alleanza che vada ben oltre gli attuali confini del centrosinistra e sia il più possibile allargata ai sindaci, alla società civile e ai movimenti identitari. In sintesi – come scrive l’ex senatore – l’obiettivo è «costruire un fronte unitario dell’intero schieramento democratico e progressista, dell’identità, dell’autonomismo e dell’indipendentismo democratico». A questo traguardo sta lavorando soprattutto il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, che continua a essere in testa alla lista dei possibili candidati di questo schieramento.

L’ultimo caso. Nell’appello Luciano Uras denuncia che «il governo Lega-Movimento Cinque stelle lascerà in braghe di tela la Sardegna». Per poi spiegare qual è, secondo la sua ricostruzione, la strategia in atto da parte di Matteo Salvini e Luigi Di Maio. «Nel disegno di legge di bilancio dello Stato, i sardi sono messi in ginocchio la Sardegna. Non solo non c’è più traccia di quanto approvato la scorsa legislatura, dal riconoscimento dello stato d’insularità alla modifica dei trattati europei sulla continuità territoriale, dall’avvio di un confronto sulle entrate alla trattativa per riavere indietro i soldi che finora sono stati scippati come contributo al risanamento della finanza pubblica nazionale, ci sono anche diverse furberie. A cominciare dalla pretesa che gli accantonamenti (sono i trasferimenti negati alla Sardegna) arrivino a superare i 536 milioni per i prossimi anni». Se ci fosse questo ennesimo scippo – sostiene Uras – «il bilancio della Regione finirebbe per essere azzerato e no resterebbe nulla per le politiche del lavoro, gli investimenti a sostegno delle imprese, l’istruzione, la ricerca e università e non ci sarebbero più neanche i milioni del Fondo unico per i Comuni».

Prova di forza. In questo momento storico della politica, secondo l’ex senatore «non serve più che per evitare il danno pensato e organizzato dal governo Lega-Cinque stelle basti la passiva obbedienza ai diktat romani, o sollevare eccezioni di costituzionalità. Oggi dire qualunque sì a Roma in modo subalterno sarebbe comunque un segno di assoluta debolezza e introdurrebbe un pericoloso precedente. Serve invece una forte e decisa presa di coscienza del popolo sardo ed è ha questo obiettivo che noi stiamo lavorando in vista delle prossime elezioni regionali».

Gli incontri. Quello fra Massimo Zedda e il segretario del Pd, Emanuele Cani, è stato rinviato alla giornata di oggi. Sarà un altro appuntamento chiave per arrivare all’alleanza elettorale. Soprattutto nel faccia a faccia i due leader discuteranno come coinvolgere quel mondo indipendentista – dal Partito dei sardi fino ad Autodeterminatzione – che pare non aver alcuna intenzione di far parte della nuova coalizione. Le resistenze sarebbero ancora tante, ma qualcosa comincerebbe a muoversi per smussare gli spigoli che ancora ci sono.

Conferenza del Pd. La segreteria regionale del Partito democratico, riunita con gli otto segretari provinciali, ha deciso la data e il luogo della prossima conferenza programmatica. Sarà organizzata il primo dicembre ad Arborea e da quel confronto il Pd uscirà con «un pacchetto di idee e progetti per la campagna elettorale» e per dirla con il segretario Emanuele Cani «sarà quello il nostro contribuito alla costruzione di un nuovo soggetto politico unitario che vuole vincere nel 2019». (ua)

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