La Nuova Sardegna

Sorso, il cavallo trovato agonizzante: Furio è stato ucciso da una colica

Salvatore Santoni
Sorso, il cavallo trovato agonizzante: Furio è stato ucciso da una colica

Il comandante delle Guardie zoofile: l’animale non avrebbe subìto maltrattamenti. Ora il verdetto dell’Asl

10 novembre 2018
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SORSO. In questa storia del mondo animale c’è un re a cui, suo malgrado, è stato riservato un trattamento che nemmeno al peggiore dei suoi sudditi. Lui si chiamava Furio, re Furio, ed era un cavallo di 11 anni, un po’ curvo e un po’ smunto, che negli ultimi mesi ha pascolato attorno alla grotta di Sant’Andrea, nelle campagne alle porte di Sorso. Fino a quando martedì scorso le guardie zoofile hanno rinvenuto la sua carcassa senza vita. È morto di stenti, Re Furio, scalciando a terra forse nel tentativo di risollevarsi. E la sua unica pecca nel mondo degli umani pare sia stata quella di aver l’intestino irritabile.

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La segnalazione. La triste storia di Re Furio comincia lo scorso mese di luglio, quando le guardie zoofile di Sorso ricevono una segnalazione partita da Maria Immacolata Deriu, una delle animaliste che nello scorso mese di luglio ha segnalato la situazione critica di Re Furio, che si è fatta avanti per raccontare la vicenda sulle pagine della Nuova. «Non c’è niente di falso, ha scritto la verità – commenta il comandante dei vigili urbani di Sorso, Enrico Cabras –. Io non sono un veterinario, non posso dire se il cavallo è stato maltrattato o meno, questo spetta dirlo a uno specialista. Per agire per maltrattamenti deve essere certificato da un veterinario. E questa certificazione non è arrivata, come non è arrivata ancora la relazione di servizio delle guardie zoofile». Il ritrovamento. Quando martedì scorso le guardie zoofile hanno rinvenuto la carcassa dell’animale le indagini sono partite per perseguire il reato di maltrattamento di animali. «Siamo stati contattati dai carabinieri di Porto Torres – spiega il comandante delle zoofile di Sorso, Michele Satta – e le condizioni dell’animale non erano così critiche. Ho contattato l’Assl di Sassari, dove mi hanno dato i dati dell’animale, e con le indagini siamo risaliti ai proprietari del terreno, che hanno detto di essere proprietari anche dell’animale». Nei giorni scorsi però, qualcosa è cambiato. «Non ci sono maltrattamenti – riprende Satta –. Prima di aprire le indagini non lo sapevo, ma ora so che i proprietari andavano ad accudire i due animali. Mi hanno anche parlato di un veterinario che seguiva Re Furio». «Il problema grosso – aggiunge il comandante – è che questo cavallo ha una certa età e ha sempre sofferto di coliche addominali. E infatti è stato male anche dieci giorni prima di morire». Colite killer? L’ipotesi delle guardie zoofile è che il cavallo sia morto per cause naturali. Ma prima di dirlo con certezza è necessario aspettare i risultati delle analisi dei veterinari dell’Assl. Il servizio Igiene allevamenti e Produzioni zootecniche, intervenuto nei giorni scorsi nelle campagne di Sorso, è stato poi informato della presenza di certificazione medico veterinaria attestante le cure prestate all’animale nei giorni precedenti al decesso da parte di un veterinario. Il servizio è in attesa di acquisire la documentazione. Di Re Furio, in Comune giurano di non aver saputo niente fino ai giorni scorsi. Il primo cittadino, Giuseppe Morghen, non risponde al telefono. Ma a nome dell’amministrazione parla l’assessore Fabio Idini. «Non ero al corrente della situazione – spiega il delegato alla Polizia locale, nelle cui deleghe ricade il coordinamento delle guardie zoofile – gli uffici mi hanno avvisato quando era già tutto successo. Sapevo di un controllo effettuato dall’Arstana, ma anche che era tutto sotto controllo». «Le guardie zoofile e i vigili urbani hanno proceduto seguendo le regole – aggiunge l’assessore – se poi la situazione del cavallo è precipitata e non ci sono state altre segnalazioni, credo che giustamente le autorità non abbiano fatto altri controlli».


 

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