La Nuova Sardegna

«Esiste l’obbligo di evitare sofferenze»

«Esiste l’obbligo di evitare sofferenze»

SORSO. Tra i punti da chiarire nella morte del purosangue Re Furio c’è l’ipotesi delle coliche, avanzata dalle guardie zoofile di Sorso e attualmente sotto accertamento da parte dei veterinari dell’As...

11 novembre 2018
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SORSO. Tra i punti da chiarire nella morte del purosangue Re Furio c’è l’ipotesi delle coliche, avanzata dalle guardie zoofile di Sorso e attualmente sotto accertamento da parte dei veterinari dell’Assl di Sassari. Allegato all’esposto degli Horse Angels c’è anche un parere tecnico del veterinario cagliaritano Fabio Schirru, consulente dell’associazione di Cesenatico. «Il dolore addominale acuto dovuto a una qualsivoglia causa è tipico del cavallo – spiega l’esperto, specializzato in medicina e chirurgia del cavallo – ma ciò non toglie che chi si occupa dell’animale ha in primis un obbligo morale e legislativo a dare la notizia. Deve chiamare qualcuno di competenza e dire “il mio animale sta male”. Lasciare l’animale alle sofferenze è una forma di maltrattamento». Secondo l’esperto inoltre, non avere le possibilità economiche per permettersi le cure o un eventuale intervento chirurgico per alleviare le sofferenze del cavallo, può anche portare alla valutazione di applicare l’eutanasia. Sì, perché il concetto chiave è evitare che l’animale soffra. Nel caso specifico di Re Furio ci sono da chiarire anche alcune questioni di tipo amministrativo. «Già il fatto che manchi il codice aziendale – riprende il veterinario – dovrebbe essere oggetto di una valutazione dell’Asl di competenza. Requisiti affinché venga rilasciato un codice aziendale è che ci siano un ricovero per gli animali e l’abbeverata, fondamentale per i cavalli. L’acqua dev’essere scorrevole oppure cambiata almeno una o due volte al giorno». (s.sant.)



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