La Nuova Sardegna

Omicidio di Manuel spunta una seconda auto

di Simonetta Selloni
Omicidio di Manuel spunta una seconda auto

Sequestrata la Punto della sorella di uno dei sospettati dell’assassinio

14 novembre 2018
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GHILARZA. Come una trama che si dipana con il passare del tempo, la ricostruzione del delitto di Manuel Careddu va completandosi di elementi che coprono tutti gli spazi temporali della notte dell’omicidio, tra l’11 e il 12 settembre. La novità è ora costituita dall’ingresso nella scena di una seconda auto, una Fiat Punto della sorella di Christian Fodde, uno dei cinque imputati dell’omicidio con Riccardo Carta, Matteo Satta, i minorenni G.C. e C.N., ai quali si aggiunge Nicola Caboni, indagato solo per soppressione di cadavere.

Questa macchina è stata posta sotto sequestro e affidata agli specialisti del Centro investigazione scientifiche dei carabinieri di Cagliari, che da ieri hanno ricevuto dalla Procura della Repubblica di Oristano e da quella dei minori di Cagliari una serie di oggetti riconducibili al delitto. Tra questi, la piccozza con la quale il 18enne di Macomer sarebbe stato ucciso sulle sponde del lago Omodeo, la notte dell’11 settembre, dopo esser stato attirato in trappola da G.C. che gli aveva garantito il pagamento di un suo debito per l’acquisto di droga; ancora guanti di lattice, una corda, un coltello. Poi la Fiat Punto del padre di Fodde, con la quale Manuel viene trasportato dalla stazione di Abbasanta per il suo ultimo viaggio da vivo, verso il lago. È la Punto sulla quale ci sono le cimici che intercettano i discorsi, i progetti di morte e in definitiva incastrano il gruppo.

E allora, cosa c’entra l’altra macchina, quella della sorella di Fodde? C’entra, perché potrebbe essere una sorta di auto di complemento al piano del gruppo, almeno per la soppressione di un cadavere che bisognava a tutti i costi nascondere in un luogo sicuro. Potrebbe essere questa, l’auto con la quale si sposta il corpo di Manuel Careddu dal luogo dell’omicidio a quello in cui resterà per oltre un mese, prima del ritrovamento. Almeno questo potrebbe essere il sospetto degli inquirenti, un tassello mancante ad un puzzle che si va completando con i riscontri incrociati. Ecco perché è stato necessario metterla sotto sequestro, ecco perché anche l’auto della sorella di Fodde entra a far parte del gruppo di elementi da analizzare alla ricerca di tracce eventuali.

Ci sono altre ragioni che fanno parcheggiare la Punto della sorella di Fodde nella sede del Ris, in piazza San Bartolomeo a Cagliari. La prima Punto, quella del padre di Fodde, restituisce l’ultima conversazione alle 00. 55 del 12 settembre. È quasi l’una del mattino, il destino di Manuel si è già compiuto e Fodde è in auto con la ragazza, G.C. Vanno insieme nel terreno di Costaleri, nelle campagne a ridosso di Ghilarza dove poi – la stessa notte? – sarà seppellito il corpo di Manuel. Sono già stati per due volte in una discarica abusiva, si sono già disfatti degli abiti del ragazzo e dei due telefonini di Manuel. Si sa che vanno a Costaleri perché nelle intercettazioni si sente il cancello della proprietà, e nell’auto oltre che le cimici cìè anche il Gps e la posizione indicata ricade inequivocabilmente nel punto in cui si trova il cancello. Poi cala il silenzio, o comunque omissis: nulla di utile all’inchiesta fino alle 11.28 del 12 settembre. È qui che fa la sua comparsa Nicola Caboni. Siamo già al mattino dopo, e accompagna il viaggio di Fodde a Costaleri. Quest’ultimo ha la sua Punto, o meglio quella del padre. È mattina, logica vuole che il lavoro pesante, quello del seppellimento di Manuel, sia stato già fatto durante la notte. Perché un cadavere non si sposta durante il giorno per le campagne, con il rischio di essere scoperti. Manuel, a Costaleri, c’è arrivato quasi sicuramente durante la notte. Ma come? Non nella Punto tracciata da cimici e Gps. Silente quella macchina fino a metà mattina. E allora, serviva un’altra auto. Ecco che entra in scena la Punto della sorella (del tutto estranea all’inchiesta, così come il padre di Fodde). È un’ipotesi di lavoro, ma la sua consistenza è certificata dal fatto che la macchina sarà esaminata. Dall’esito degli esami si capirà se era solo un’idea, o se è un altro punto che si illumina nella ricostruzione di quella notte dannata.

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