La Nuova Sardegna

Pane fresco, il marchio ai primi 76 panifici sardi

Pane fresco, il marchio ai primi 76 panifici sardi

Disciplinata in maniera organica l'attività di produzione e di vendita

14 novembre 2018
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CAGLIARI. Sono finora 76 i panificatori e le rivendite che potranno già utilizzare il contrassegno per il pane fresco messo a disposizione dall'Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio. L'elenco dei primi operatori autorizzati è stato pubblicato sul sito della Regione. L'utilizzo del marchio pane fresco disciplina in maniera organica l'attività di produzione e di vendita del pane e le sue tipologie tipiche.

Gli operatori presenti nell'elenco possono utilizzare il contrassegno che potrà essere esposto in maniera visibile nelle sedi di produzione e vendita o sui sacchetti o sulle altre modalità di confezionamento. «Si completa così - dice l'assessora Barbara Argiolas - l'iter partito con la definizione e l'approvazione del marchio previsto dalla legge regionale del 2016, la sua registrazione e ora la possibilità di utilizzarlo e esporlo».

L'obiettivo è duplice: «tutelare i panifici e le loro produzioni ma anche garantire al consumatore la certezza di un prodotto fresco, sano e di qualità». «Si tratta - aggiunge Argiolas - di un primo elenco ricognitivo, relativo a quanti hanno aderito alla manifestazione di interesse per l'utilizzo del contrassegno, bandita nel marzo scorso. Nelle prossime settimane verrà aperta la procedura e i panificatori interessati potranno inoltrare la richiesta del contrassegno attraverso lo Sportello Unico per le Attività produttive e per l'edilizia: l'elenco si aggiornerà periodicamente con l'inoltro delle istanze al nostro Assessorato».

«La Regione - conclude l'assessora - intende continuare l'opera di tutela, rilancio e valorizzazione di una delle nostre produzioni agroalimentari più autentiche e legata al nostro vivere quotidiano: il pane non è solo un alimento base del nostro mangiare, un pilastro dell'identità culturale delle comunità sarde ma anche un fattore di sviluppo sociale ed economico soprattutto nelle nostre zone interne, dove i panifici e le piccole attività artigianali e commerciali ricoprono il ruolo di presidi del territorio».

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