La Nuova Sardegna

Nuove qualità di grano brevettate da Agris

Nuove qualità di grano brevettate da Agris

Presentate a Ussana. Pigliaru e Caria: migliorato il patrimonio genetico delle sementi, l’uso è libero

15 novembre 2018
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USSANA. La ricerca corre in aiuto di un settore, quello cerealicolo, che in Sardegna non gode di ottima salute, e lo fa tramite una sperimentazione genetica «made in Sardinia». Agris ha messo a punto due nuove qualità di grano duro cui sono stati dati nomi evocativi della sardità, Nuraghe e Shardana, e una di erba medica, Pratosardo. Si tratta di tre varietà che sono state testate prima in laboratorio e poi sul terreno e che hanno dato buoni riscontri sull'adattabilità e resa in diversi contesti ambientali dell'isola. Il tutto migliorando il patrimonio genetico delle tre varietà che potranno essere usate liberamente dagli agricoltori sardi che ne faranno richiesta. I tre brevetti sulle sementi sono stati già registrati dall'agenzia della Regione e ieri i risultati della ricerca sono stati presentati nell'azienda sperimentale San Michele di Ussana dove è stata effettuata, alla presenza tra gli altri del governatore Francesco Pigliaru e dell’assessore all’agricoltura Pier Luigi Caria e del direttore generale di Agris Roberto Zurru.

«Per Pigliaru la ricerca è «un tassello davvero essenziale per evitare di rimanere indifesi davanti alla concorrenza internazionale», ritenendo però che non sia sufficiente, ma che sia «importante fare un ulteriore sforzo collettivo per capire come mantenere o rilanciare il settore cerealicolo in Sardegna. Sappiamo che la produttività è migliorata, ma registriamo anche una forte riduzione della superficie coltivabile, avvenuta tra il 2008 e il 2011. Serve la condivisione di tutti, coltivatori, industriali, politica, su un vero “piano industriale” del comparto, che individui su quali azioni, quali tecnologie, quali mercati di sbocco puntare insieme per guadagnare competitività e quote di mercato, per espandere la produzione puntando sulla qualità e su margini adeguati. Abbiamo un potenziale importante – ha concluso il governatore – come testimoniano questi nuovi prodotti con caratteristiche uniche, ed è importante valorizzarlo».

«L'iscrizione di queste nuove varietà premia il lavoro e riconosce le preziose attività di ricerca svolte in questi anni dagli studiosi di Agris» ha affermato Caria, sottolineando che «la mancanza di unità fra gli agricoltori indebolisce ancora di più la fase di contrattazione del prezzo, soprattutto del grano duro, nella fase della vendita. Creare massa critica fra i produttori primari è la vera scommessa che deve affrontare tutto il settore». Secondo l’assessore, «la politica ha cercato di sostenere il comparto dopo aver incontrato e sentito i portatori di interesse. Abbiamo appena approvato una delibera che con oltre 1 milione di euro sostiene le filiere dei grani antichi, cereali minori, grano tenero e leguminose da granella. La prossima settimana porteremo in Giunta un'altra delibera che con 1,6 milioni di euro sostiene la filiera del grano duro. Siamo disponibili a ragionare – ha concluso – su proposte e idee che vengano dal basso e che riguardino anche l'avvio di organizzazioni di produttori». (a.palm.)



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