La Nuova Sardegna

Quasi ultimata la nuova aula “polivalente”

Quasi ultimata la nuova aula “polivalente”

CABRAS. L’hanno definita l’aula “polivalente”. È una parte nuova del Museo, quasi finito, che si trova alla destra del corpo centrale. «Un’aula polivalente con vista su Mont‘e Prama. Qui pensiamo si...

18 novembre 2018
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CABRAS. L’hanno definita l’aula “polivalente”. È una parte nuova del Museo, quasi finito, che si trova alla destra del corpo centrale. «Un’aula polivalente con vista su Mont‘e Prama. Qui pensiamo si possa per esempio istituire un centro di restauro», dice il sindaco Andrea Abis. E in effetti questo rettangolo tutto vetri riassume il senso di un territorio che si protende sul Sinis e oltre. “Su Scaiu”, si chiama, abbraccia, dalla destra, il golfetto dove si ormeggiano le barche dei pescatori della Peschiera, poi prosegue fino a Tharros, si intreccia con la via deL percorso archeologico e naturalistico dei Fenici, che collegherà Cabras a Torregrande passando per le peschiere di Sa Mardini e Mistras. Vetrate sulla storia, sulla natura e sull’archeologia. «Non si può rimettere in discussione quello che si è già fatto e il perno sul quale ruota tutto il progetto di sviluppo di un territorio che abbraccia tanti comuni, che ha un significato così importante nel nostro futuro», ribadisce Abis. Questa zona, ribattezzata da molti la Camargue sarda, gode di un clima mite, accoglie stagni e come la sua cugina d’oltralpe, fenicotteri ma anche irriducibili zanzare. E turisti: un’offerta archeologica di prim’ordine che accanto a Tharros ha ora nei Giganti di Mont‘e Prama le star indiscusse dell’archeologia. Non isolana, ma mondiale, se è vero che le statue stanno riscrivendo la storia, la stratificazione. «Qui siamo al centro di un’area archeologica di eccezionale rilievo. Non l’abbiamo costruito noi, ma c’è. E i Giganti hanno un tempo diverso rispetto a Tharros, questo è innegabile, ma ci stanno raccontando la storia di questo territorio», dice ancora Abis. Ecco perché volge lo sguardo al Cagliari. O meglio, alla Regione: «Dicano se tutto quello sul quale si è costruito il disegno dello sviluppo e che ha portato all’investimento di somme ingenti per realizzarlo deve essere ridiscusso». La “Camargue” sarda non sembra disposta ad accettare supinamente un salto indietro sul suo futuro.(simonetta selloni)

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