La Nuova Sardegna

Primarias, in 4 sfidano Maninchedda

Primarias, in 4 sfidano Maninchedda

In corsa col segretario Pds anche l’imprenditore Sardu, il fondatore del Telefono antiplagio, un ingegnere e un insegnante

19 novembre 2018
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SASSARI. Sono cinque i candidati ai nastri di partenza delle Primarias. Due esponenti della società civile, il leader del mondo coop, un ex rappresentante della sinistra studentesca e ovviamente lui, Paolo Maninchedda, il segretario del Partito dei sardi che ha deciso di promuovere le “prime primarie della nazione sarda”. Il termine per presentare le candidature scadeva ieri a mezzanotte. L’appuntamento per la scelta del governatore è il 16 dicembre, anche se già nei giorni precedenti sarà possibile la votazione on line.

All’appello del Pds hanno risposto, dunque, in cinque. Scontata era ovviamente la discesa in campo di Paolo Maninchedda, che non ha mai nascosto le sue ambizioni da governatore. Professore di Filologia romanza all’università di Cagliari, per anni consigliere regionale sia con maggioranze di centrosinistra che di centrodestra, cinque anni fa ha fondato il Partito dei sardi, che nel 2014 ha contribuito alla vittoria di Francesco Pigliaru. E infatti Maninchedda è stato assessore ai Lavori pubblici nella sua giunta, fino alle dimissioni del maggio 2017. In quest’anno e mezzo il Partito dei sardi - che esprime il suo successore Edoardo Balzarini - ha continuato a fare parte della maggioranza, ma in una posizione spesso critica.

Alle Primarias sarà in campo anche un altro ex consigliere regionale, Antonio Sardu. Nato a Sorgono nel 1948, è un imprenditore del mondo della cooperazione. Anzi, fondatore della coop Cento, può essere considerato il leader del movimento cooperativistico cagliaritano. Manager del centro commerciale La corte del sole di Sestu, ha alle spalle anche una lunga esperienza politica, prima come consigliere comunale a Cagliari del Pci, poi come consigliere regionale del Pds (nel senso di Partito democratico della sinistra) nella decima legislatura. Arriva da sinistra anche Matteo Murgia, ingegnere di 40 anni del Sulcis, per un lungo periodo leader del movimento studentesco dell’università di Cagliari. Nel 2002 fu eletto - con grande sorpresa - consigliere dell’Ersu a capo di una lista di sinistra. Anche lui, in qualche modo, fa parte di quella società civile che esprime gli altri due candidati alle Primarias. Ovvero Giampaolo Casula, originario di Tonara dove è nato nel 1960, insegnante di inglese a Iglesias. Dal 2000 al 2005 è stato lettore di italiano in diverse università straniere a San Paolo, Londra e in Danimarca. Il quinto candidato alle primarie del Partito dei sardi è Giovanni Panunzio, nato a Senigallia nel 1957, ma da sempre residente in Sardegna, dove ha fondato il Telefono Antiplagio, poi diventato l’Osservatorio Antiplagio.

Le Primarias si svolgeranno il 16 dicembre in tutta l’isola. Nelle settimane precedenti si potrà votare anche on line, grazie a un accordo stipulato con una società che garantisce le norme sulla tutela dei dati e la segretezza del voto. Gli elettori avranno a disposizione due schede. La prima sulla nazione sarda: sì o no all’idea di una Sardegna intesa come nazione, ovvero «una comunità portatrice di diritti e interessi propri, che in quanto tale necessita di maggiori poteri per interpretarli, difenderli e affermarli». La seconda ovviamente sul candidato, ovvero su quale governatore puntare per le regionali. Resta ancora da capire come si evolverà la trattativa tra il Partito dei sardi e la coalizione dei Progressisti con l’ormai sempre più probabile guida di Massimo Zedda. L’unica certezza per ora è che il sindaco di Cagliari non sarà in corsa alle Primarias. (al.pi.)

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