La Nuova Sardegna

Oggi l’autopsia sulla donna Il figlio ora è indagato

di Serena Lullia
Oggi l’autopsia sulla donna Il figlio ora è indagato

Teneva in casa la madre morta da 6 mesi. Si procede per occultamento di cadavere

20 novembre 2018
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OLBIA. È indagato per occultamento di cadavere Davide Derosas, l’uomo di 43 anni che ha vissuto per sei mesi con la mamma morta, chiusa a chiave nella sua stanza da letto. Al buio. Oggi sarà eseguita l’autopsia sul corpo di Maria Antonia Sanna, di 67 anni, nata a Monti ma residente in città. Il cadavere è stato scoperto domenica mattina mummificato, ricoperto di fogli di plastica e rifiuti. L’esame autoptico è fondamentale per stabilire in modo preciso quando e come sia avvenuto il decesso. Ieri l’uomo, ricoverato in Psichiatria dove viene costantemente monitorato dai medici, ha ricevuto la notifica urgente dell’autopsia. E la comunicazione di avvio indagine nei suoi riguardi per occultamento di cadavere. In base al risultato degli esami sul corpo della madre, si potrebbe aggiungere anche l’accusa di omissione di soccorso. Derosas, durante il colloquio con gli agenti della polizia locale, ha indicato il 18 maggio come data del decesso della mamma. L’uomo, operaio e musicista per passione, ha raccontato di essere rientrato nella villetta di via Isonzo e aver trovato la madre morta. Ma di non averlo detto per la vergogna di mostrare a qualcuno le condizioni della sua abitazione. In tutti questi mesi Derosas ha tenuto lontano chiunque dalla sua casa. Anche i parenti. La sorella di Maria Antonia Sanna, vive nello stesso quartiere, ad alcune centinaia di metri. L’uomo raccontava che la madre stava bene, che voleva essere lasciata da sola e nessuno doveva provare a oltrepassare il cancello di casa. Cosa ci fosse all’interno dell’abitazione lo hanno scoperto domenica mattina gli agenti della polizia locale e quelli della polizia di Stato, titolari dell’indagine coordinata dal vice questore Fernando Spinicci. Le stanze erano sature di rifiuti. Per passare da un ambiente all’altro poliziotti e vigili hanno dovuto camminare su un pavimento di sacchi dell’immondizia, bottiglie, cartoni della pizza, lattine. Fino a raggiungere la camera da letto. La stanza era chiusa a chiave. Quando l’hanno aperta hanno trovato il corpo della donna su un lato del letto, mummificato, coperto di rifiuti che occupavano anche tutto il resto della stanza, mescolati a liquami. Dal soffitto gonfio di umidità scendevano gocce di acqua. A chiedere l’intervento delle forze dell’ordine era stato domenica mattina un vicino di casa. Aveva denunciato la presenza di una macchina con il motore acceso, davanti al civico 5 di via Isonzo, con una persona all’interno. Si trattava di Davide Derosas. E non era la prima volta, secondo quanto raccontato dai residenti della zona, che l’uomo dormisse in auto. Nessuno però si era mai domandato che fine avesse fatto la signora Maria Antonia e come il figlio, in quelle condizioni, potesse occuparsi della madre, malata e costretta a letto da tempo. In molti ricordavano il trasferimento in ospedale della donna qualche anno prima. Maria Antonia Sanna, invalida e in una condizione di obesità, era stata portata via dalla sua abitazione grazie all’intervento dei vigili del fuoco. In molti si erano convinti che vivesse in qualche struttura sanitaria. Da allora nessuno la aveva vista rientrare in quella casa. Che vista da fuori, con i muri scrostati, l’erba alta, gli alberi cresciuti senza controllo, aveva fatto pensare ai più che fosse disabitata. Derosas invece lì ci viveva. Nella cucina, tra le montagne di rifiuti, c’era una piccola dispensa con allineati barattoli di piselli, fagioli, una bottiglia di olio. E a volte ci dormiva. L’uomo resta ricoverato all’ospedale Giovanni Paolo II.

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