La Nuova Sardegna

Pressing su Zedda: deve sciogliere la riserva

Pressing su Zedda: deve sciogliere la riserva

Il leader dei Progressisti a un passo dal sì, ma prima incontrerà i sindaci che lo sostengono dall’inizio

20 novembre 2018
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CAGLIARI. I progressisti cominciano a fare pressione su Massimo Zedda perché sciolga la riserva sulla candidatura a governatore. Il sindaco di Cagliari sarebbe pronto ad annunciare la scelta, «sono disponibile», ma prima vuole incontrare i sindaci che l’hanno sostenuto sin dall’inizio. Ma perché i progressisti hanno fretta? Perché all’interno di una coalizione dai confini ancora indefiniti cominciano a esserci troppi i veti incrociati. I diversi e possibili alleati hanno cominciato a far sapere se «c’è quello, noi non ci saremo» e via discorrendo. È un rito autolesionista e quasi scontato per il centrosinistra, consumato alla vigilia di qualunque elezione, e come sempre rischia di rendere ancora più complicata quell’ampia aggregazione che è l’obiettivo del sindaco di Cagliari. Che dopo non essersi presentato alle primarias organizzate dal Pds, sembra comunque deciso a non essere solo nominato da questo o quel gruppo, ma vorrebbe passare attraverso le primarie di coalizione. È una posizione condivisa dal suo movimento, Campo progressista, ma anche da Articolo 1-Mdp e dal Pd. Pd che tra l’altro ha messo in moto l’organizzazione interna per la Conferenza programmatica regionale del partito, è in programma il primo dicembre ad Arborea, e che sarà l’avvio della campagna elettorale per i Dem.

Costat. È il comitato in difesa della Costituzione sceso in campo, un anno, fa contro il referendum costituzionale voluto dall’allora premier Renzi. Ora vuole avere un ruolo, seppure non come partito, anche nelle regionali. Per venerdì, a Cagliari, ore 17 in via XX Settembre 80, Costat ha organizzato un dibattito dal titolo: «Un impegno contro il centrodestra». Sarà coordinato dal giurista Andrea Pubusa, tra gli ospiti Andrea Murgia (candidato governatore di Autodeterminatzione), Gianni Marilotti, senatore dei 5 stelle, Paolo Maninchedda, segretario del Pds, Claudia Zuncheddu di Sardigna libera, Giovannino Deriu di Potere al popolo, e Roberto Mirasola, Sinistra italiana. Nella locandina c’è scritto: «Il Costat non è un partito, non presenta lista e non dà indicazioni di voto. Parteciperà comunque alla campagna elettorale con l’obiettivo di concorrere a battere il centrodestra e Salvini». E subito dopo: «Quanto alle liste, escluse quelle di centrodestra, inviterà a votare solo quelle che si sono schierate per il no nel referendum del 2016».

Legge elettorale. Un comunicato del Consiglio regionale fa sapere che la commissione riforme avrebbe all’ordine del giorno anche un’ipotesi di revisione della legge elettorale. Ma quale potrebbe essere l’eventuale correzione è un mistero.

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