La Nuova Sardegna

Il Pd: «Sì a Zedda candidato presidente senza primarie»

Il Pd: «Sì a Zedda candidato presidente senza primarie»

La direzione a Oristano approva all’unanimità il documento Applausi per Pigliaru. Non correrà per un secondo mandato

27 novembre 2018
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ORISTANO . La locomotiva Zedda ha un altro vagone. Il primo è fatto dai sindaci che hanno spinto e sponsorizzato la candidatura del primo cittadino di Cagliari alla guida della coalizione di centrosinistra per le Regionali. Ora c’è anche l’endorsement anche del Pd. A Oristano arriva il via libera alla candidatura di Massimo Zedda senza passare per le primarie.

E nella città della giudicessa Eleonora si compie un doppio miracolo. Il Pd riesce per una volta a non spaccarsi. E a non litigare in modo feroce. Il documento viene votato in modo unitario da tutta la direzione. È vero che mancava Renato Soru, che le primarie le aveva richieste, ma c’erano i soriani, che alla fine hanno approvato il documento. Il succo è nelle ultime righe. «Il Partito democratico della Sardegna assume la disponibilità di Massimo Zedda alla candidatura alla presidenza della Regione al quale affidare questo progetto sostenendolo, e conferendo apposito mandato alla segreteria regionale nel compiere ogni passo finalizzato a costruire e sviluppare un’alleanza civica e autonomista, ampia e coesa per le prossime elezioni regionali».

Pigliaru. Il governatore Pigliaru ha parlato quasi per primo. E ha sgomberato il campo. Ha annunciato che non si sarebbe ricandidato. «Sono qui per dare un segnale di unità – dice – e anche perché questo partito mi ha affidato 5 anni fa la candidatura. In vista del voto dobbiamo entrare in campagna elettorale non balbettando e con la consapevolezza di quanto questa giunta ha fatto fino ad ora. Dobbiamo ritrovare il senso di comunità». E nel documento del Pd c’è anche un passaggio dedicato al governatore. «Negli ultimi anni sono emersi segnali di ripresa. Segni frutto anche del lavoro portato avanti in questi anni dal presidente Francesco Pigliaru, al quale va il nostro ringraziamento per essersi messo a disposizione anche in questa delicata fase di costruzione di un nuovo progetto civico generosamente, mettendo al primo posto gli interessi dell’isola e del suo progresso, anche rinunciando a comunicare anticipatamente la sua scelta di limitare a un solo mandato il suo impegno, come aveva sempre detto alle forze politiche che lo avevano sostenuto».

Il dibattito. A parlare per primo è il segretario Emanuele Cani, che di fatto mette subito il dibattito in direzione di un appoggio al progetto portato avanti da Zedda. «La scelta di Massimo Zedda di dare la sua disponibilità a guidare la coalizione è un punto d'arrivo importante – afferma Cani –. Siamo riusciti a costruire un pezzo di coalizione importante e dobbiamo offrire la nostra massima collaborazione al sindaco di Cagliari. E trovare il modo per realizzare una convergenza con il Partito dei sardi e di Autodeterminatzione. Perde spinta l'ipotesi di primarie di coalizione. Abbiamo un candidato che risponde a certe caratteristiche come Zedda, che gode di grande notorietà e autorevolezza, credo si possano evitare». Nella direzione prendono parola l’ex senatore Silvio Lai, il soriano Eliseo Secci, l’ex deputato Ignazio Angioni, il sindaco di Iglesias Mauro Usai e l’ex parlamentare Siro Marrocu. Tutti cercano di unire il partito e dare una via di uscita al tunnel in cui è finito il Pd.

Le alleanze. Resta da capire se ci saranno altri vagoni che faranno parte di questo convoglio. La distanza col Partito dei sardi sembra essere aumentata in questi giorni. Il Pds ha lanciato le Primarias e chiede per un’alleanza l’adesione al voto sul referendum per la nazione sarda. Nel documento finale c’è un riferimento appena accennato ai valori della sardità. «Il Pd guarda con attenzione al dibattito che si sta sviluppando nelle forze politiche che si fondano sulla identità sarda e che propongono un confronto su tematiche che fanno profondamente parte delle culture fondatrici e dei protagonisti dell’Autonomia sarda, da Lussu a Dettori, a Cardia a Dessanay». Un po’ poco per sperare che il Pds diventi un altro tassello di questa alleanza. (l.roj)

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