La Nuova Sardegna

Bertelli: felici di partire dalla Sardegna

Bertelli: felici di partire dalla Sardegna

Lo skipper Sirena: abbiamo trovato il luogo perfetto anche sotto l’aspetto umano

30 novembre 2018
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MONTECARLO. Lui ci vorrebbe essere, ma non in veste di semplice tifoso. Il suo sogno è partecipare fisicamente alle regate. Patrizio Bertelli, mister Prada, vorrebbe salire a bordo di Luna Rossa durante le uscite di preparazione a Cagliari e magari anche nei match race ma non è sicuro: «Vedremo, mi piacerebbe ma prima dobbiamo aspettare il varo della nuova imbarcazione, previsto per giugno, e poi saprò se sarà possibile salire a bordo. Le barche della Prada Cup sono estreme e non è facile stare a bordo». I nuovi scafi, oltre a essere velocissimi, sono piccoli capolavori di ingegneria navale ma del tutto diversi da qualsiasi altro scafo a vela. Partecipare a una regata, anche come spettatore a bordo, non è una passeggiata. Bertelli lo sa ma la tentazione è forte quasi quanto il feeling con l’isola: «Per il momento abbiamo confermato una sola tappa, Cagliari, dove siamo di casa da due anni ormai. Per il resto vedremo se sarà possibile organizzare un altro evento in Italia ma non chiedetemi di più, l’importante è che si parta da Cagliari e dalla Sardegna». Marco Tronchetti Provera, amministratore delegato del gruppo Pirelli, sta vivendo la nuova avventura come sponsor di Luna Rossa Challenge: «Per me è tutto una scoperta. Ma da quando il mio amico Patrizio mi ha imbarcato in questa avventura mi sto appassionando sempre di più e sono lieto di farne parte». Chi invece conosce benissimo il mare e soprattutto il vento della Sardegna è lo skipper di Luna Rossa Challenge, Massimiliano Sirena: «Cagliari ci permette di lavorare ogni giorno, c’è sempre vento e per noi è questa l’unica cosa che conta. Il nostro ufficio è il mare e da quando siamo in Sardegna va tutto benissimo». Nella prima tappa della Prada Cup Luna Rossa, quindi, giocherà in casa e proverà in tutti i modi a far valere il fattore campo. «Abbiamo trovato il posto perfetto, anche dal punto di vista umano e dei servizi – dice ancora –: 100 famiglie devono vivere per quasi 3 anni nella stessa località. I membri del team vengono da tutto il mondo e avevamo bisogno di una città che avesse anche scuole internazionali. Cagliari è una base fantastica, praticamente dentro un parco naturale». (c.z)

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