La Nuova Sardegna

IL PROGETTO»I PRIMI PASSI

OLBIA. L’andazzo per troppo tempo è stato questo: trova, fotografa e poi ricopri tutto. La sensibilità però è pian piano cambiata e così Olbia ha cominciato a mettere in mostra i tesori della sua...

02 dicembre 2018
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OLBIA. L’andazzo per troppo tempo è stato questo: trova, fotografa e poi ricopri tutto. La sensibilità però è pian piano cambiata e così Olbia ha cominciato a mettere in mostra i tesori della sua storia. L’esempio migliore è senza dubbio la necropoli romana che si trova sotto la basilica di San Simplicio, che invece di essere ricoperta è stata subito trasformata in un museo molto apprezzato dai visitatori. Cosa che accadrà anche per l’edificio romano incastonato nelle fondamenta dell’ex palazzo dello scolastico. L’amministrazione guidata dal sindaco Settimo Nizzi si è infatti messa in moto per valorizzare il sito. Le strade sono due: restauro degli affreschi e realizzazione di un percorso museale. La conferma arriva dall’assessore comunale alla Cultura, Sabrina Serra. «Il sottosuolo della nostra città è una fonte inesauribile di ricchezze che non smette di sorprendere – commenta l’assessore Serra –. Il sito presente sotto lo scolastico si trova in pieno centro storico ed è molto suggestivo. Contiamo di valorizzarlo e di renderlo fruibile agli olbiesi e ai turisti». Un percorso da portare avanti insieme alla soprintendenza, che sta lavorando a stretto contatto con l’assessorato alla Cultura.

Il restauro. Per il restauro dei numerosi affreschi servono 80mila euro. La giunta comunale ha già deliberato la partecipazione a un bando della Fondazione di Sardegna. L’obiettivo è portare a casa un finanziamento biennale che ricopra il 70 per cento delle spese, mentre il restante 30 per cento sarà co-finanziato dallo stesso Comune. «Auspichiamo di ottenere il finanziamento che abbiamo richiesto alla Fondazione di Sardegna per portare avanti un progetto pluriennale di recupero dei bellissimi affreschi che decoravano la domus – spiega l’assessore alla Cultura Sabrina Serra –. Si tratta di una richiesta elaborata in piena sintonia con la nostra soprintendenza per i beni archeologici».

La storia per tutti. Poi c’è il passaggio successivo: un nuovo scavo e la creazione di una sorta di museo aperto al pubblico. «Alla soprintendenza abbiamo anche chiesto un progetto per poter concludere lo scavo e poter rendere il sito pienamente accessibile – aggiunge l’assessore Serra, che sta seguendo da vicino tutte le fasi del percorso –. Come giunta, adesso siamo in fase di programmazione del bilancio del 2019. Le risorse le troveremo. C’è la necessità di un nuovo scavo anche per datare la struttura. La domus si trova sotto il palazzo principale della città e quindi non possiamo non scoprirlo e non renderlo fruibile. Stiamo parlando comunque di un solo tassello del nostro vasto patrimonio archeologico, la cui promozione rappresenta una importante sfida per l’amministrazione comunale e in generale una grande opportunità di progresso e sviluppo per tutta la comunità».

Gli altri musei. Al momento Olbia ha due strutture museali. La più importante è il museo archeologico, pensato per ospitare le navi romane scoperte una ventina di anni fa. Una struttura che, per svariati motivi, non è ancora riuscita a funzionare a pieno regime. Qui per esempio non esiste nessun tipo di gestione, ma il Comune è da tempo al lavoro per migliorare l’edificio dal punto di vista strutturale e per l’inserimento nei circuiti museali regionali e nazionali. Poi c’è il museo della necropoli di San Simplicio, voluto nel 2011 dall’ex giunta guidata da Gianni Giovannelli. L’area è stata aperta lo scorsa primavera e la gestione è nelle mani della municipalizzata Aspo. (d.b.)

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