La Nuova Sardegna

Chiusura delle sedi Inps Ministero: piano sospeso

Chiusura delle sedi Inps Ministero: piano sospeso

Smentita dal dicastero del Lavoro dopo l’allarme lanciato dai sindacati Fenu, M5s: «Riorganizzazione solo dopo aver chiarito le esigenze dei territori»

03 dicembre 2018
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SASSARI. L’allarme è suonato da tempo ma negli ultimi giorni si sono rincorse accuse e smentite. L’argomento è la possibile chiusura di otto agenzie Inps e il ridimensionamento di altre tre. Le accuse arrivano dall’isola e sono indirizzate al nuovo piano di decentramento territoriale delle sedi dela previdenza sociale nell’isola. Le sostengono i sindacati e saranno dibattute oggi durante un incontro convocato dal presidente della giunta regionale, Gianfranco Ganau. Tra la convocazione dell’incontro e il suo svolgimento, però, è arrivata una smentita secca direttamente dal ministero del Lavoro a cui si è aggiunta una dichiarazione rassicurante di un senatore del Movimento 5 Stelle, Emiliano Fenu, sullo stato di attuazione del piano di riordino dell’istituto presieduto da Tito Boeri. In ballo c’è il futuro delle agenzie di Isili–Senorbì, Tempio, Alghero, Ozieri, Ghilarza, Sorgono, Siniscola e Macomer mentre quelle che rischierebbero di essere declassate sono ad Assemini, Carbonia e Lanusei.

Le rassicurazioni. Il ministero Lavoro assicura che il piano di riorganizzazione dell’Inps non riguarderà le sedi sarde: «Prima di avviare l’eventuale piano si procederà ad un’attenta analisi con i territori per comprenderne le necessità – spiegano dalla sede romana del dicastero in via Vittorio Veneto –. Il ministero del Lavoro, nel rispetto dell’autonomia organizzativa dell’ente di Via Ciro il grande, è riuscito a sospendere l’avvio del piano di riordino. Nel prossimo anno resteranno attive tutte le attuali sedi Inps nel territorio sardo». Parole confortanti arrivano anche dai parlamentari sardi del Movimento 5 stelle che hanno ricordato al ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, le difficoltà a cui sarebbero costretti gli utenti del servizio qualora venissero meno di colo otto agenzie e altre 3 venissero ridimensionate drasticamente: «Pur rispettando dell’autonomia organizzativa dell’Inps, il ministero del Lavoro è riuscito a sospendere l’avvio del piano di riordino esercitando la propria funzione di vigilanza – spiega il senatore Emiliano Fenu –. Il piano di riorganizzazione dell’Inps in Sardegna non sarà dunque avviato. Prima di metter in pratica i progetti si procederà ad un’attenta analisi dei territori per comprenderne le necessità. Nel prossimo anno resteranno quindi attive tutte le attuali sedi Inps a rischio chiusura in Sardegna. Si tratta di un successo innegabile di questo governo che si è dimostrato attento agli interessi della Sardegna e continuerà ad esserlo su altre questioni cruciali che interessano il nostro sviluppo».

L’allarme dei sindacati. La Cisl aveva chiesto “l’immediata sospensione del piano di decentramento programmato dall’Inps” e la richiesta sembra sia stata accolta così come la preghiera rivolta al ministro Di Maio, invitato a smettere il ruolo del “passacarte che aveva deciso di non decidere delegando la risposta alle istanze che provenivano dalla Sardegna al direttore generale dell’Inps”. Una pratica che sembra sia stata smentita dal ministero e dei parlamentari sardi del Movimento 5 stelle. (c.z.)

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