La Nuova Sardegna

Sos Enattos, iniziati i lavori per il laboratorio

Sos Enattos, iniziati i lavori per il laboratorio

L’obiettivo è ospitare nella miniera di Lula il rilevatore europeo di onde gravitazionali 

03 dicembre 2018
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SASSARI. Anche la Sardegna partecipa alla ricerca sulle onde gravitazionali. Di questo si è parlato nei giorni scorsi a Bruxelles nel corso della conferenza «EU research and innovation in our daily life» in occasione della presentazione del progetto Einstein Telescope (ET), che punta a realizzare in Europa un rivelatore di onde gravitazionali di terza generazione.

La conferenza è stata l’occasione per riunire a un unico tavolo il Parlamento e la Commissione europei e discutere dell’impatto che la ricerca scientifica ha – e avrà ancora di più in futuro – sulla nostra vita quotidiana.

In apertura dei lavori, Michele Punturo, dell’Istituto nazionale di Fisica nucleare e coordinatore internazionale del progetto ET, ha illustrato l’obiettivo della futura infrastruttura di ricerca, che potrebbe sorgere in Sardegna a Lula, nella ex miniera di Sos Enattos.

Nel sito hanno preso il via nelle scorse settimane i lavori per la realizzazione di un laboratorio sotterraneo, chiamato SarGrav, che ospiterà esperimenti di fisica di precisione sulla gravità, ai quali collaboreranno proprio l’Istituto nazionale di Fisica nucleare, l’università di Napoli e quella di Sassari. «Il primo sarà Archimedes, un esperimento per la misura del peso del vuoto quantistico e della discussa interazione del vuoto quantistico con la gravità», ha annunciato Enrico Calloni dell’università di Napoli, responsabile nazionale di Archimedes.

Il laboratorio realizzato nella miniera di Lula potrebbe essere solo l’inizio della grande infrastruttura di ricerca di ET. Qualche mese fa l’università di Sassari, l’Istituto di Fisica nucleare, la Regione e il ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca hanno firmato un accordo proprio per candidare il sito di Sos Enattos ad ospitare l’Einstein Telescope.

«La scelta del sito di ET è tuttora aperta e vede in competizione il sito sardo con uno in Ungheria e uno al confine fra Olanda, Belgio e Germania», ha ricordato Punturo. «I lavori per qualificare Sos Enattos sono in pieno svolgimento, ma siamo certi che il sito abbia tutte le carte in regola per ospitare l’ infrastruttura di ricerca del progetto ET, grazie a caratteristiche ambientali e sismiche che sono state e sono tuttora oggetto di studio e di misura da parte di un team di scienziati dell’Istituto di fisica nucleare e dell’università di Sassari».

Fiducioso sul successo dell’operazione il rettore dell’università di Sassari, Massimo Carpinelli. «Crediamo in Einstein Telescope così come in tutte quelle iniziative di ricerca che valorizzano le caratteristiche del nostro territorio, la Sardegna, e permettono ai nostri giovani di crescere scientificamente all'interno di infrastrutture internazionali di livello avanzato».

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