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Sedi Inps, Ganau: «Serve il confronto»

Sedi Inps, Ganau: «Serve il confronto»

Le rassicurazioni verbali del governo non placano le polemiche

04 dicembre 2018
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CAGLIARI. Senza Inps ci sono paesi e pezzi di Sardegna che rischiano di finire più lontano da tutto e da tutti. E la parole chiave è sempre quella: spopolamento. È il messaggio che hanno lanciato sindacalisti, sindaci e parlamentari contro la chiusura delle agenzie. Per questo, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, riassumerà richieste e proteste in una lettera al ministro del Lavoro Luigi Di Maio. Perché le rassicurazioni, portate anche dal senatore Emiliano Fenu del M5s, sul congelamento delle chiusure, per quanto gradite, non bastano. E sono arrivate subito richieste di garanzie formali, magari con un documento. Ma Ganau ha messo a fuoco l’obiettivo finale: «Un tavolo di confronto per lo stralcio definitivo del provvedimento che altrimenti porterebbe alla soppressione di un servizio fondamentale». Le agenzie Inps a rischio chiusura sono sedici tra cui Isili, Senorbì, Tempio, Alghero, Ozieri, Ghilarza, Sorgono, Carbonia, Siniscola e Macomer. Ma l'intervento della direttrice regionale Inps, Cristina Deidda, ha chiarito molte cose: «Non intendo chiudere alcuna agenzia nonostante il personale ridotto in alcuni territori. In alcune aree se andassi a chiudere un’agenzia per istituire un “punto” cambierei la tipologia del servizio. Non la qualità, perché le risposte le daremmo lo stesso. L’utilizzo del mezzo proprio come parametro per raggiungere la sede sulla carta è previsto. Ma in Sardegna bisogna ricordare che raggiungere una sede a trenta chilometri a volte non è la stessa cosa che farlo in altri territori». Dal futuro arrivano buone notizie grazie a due concorsi: «Alcune risorse saranno mandate in Sardegna per potenziare gli organici». I sindacati avevano evidenziato anche il calo di dipendenti legato ai pensionamenti. Tutti concordi. E infatti i messaggi di tutte le forze politiche sono andati più o meno nella stessa direzione. Fenu (M5s) ha affermato che “il caso richiede una forte unità al di là degli schieramenti”. E ha proposto di pensare a un pacchetto di contro proposte. Gli amministratori locali e i sindacati, sollecitando il superamento delle decisioni temporanee, hanno chiesto invece lo stralcio del provvedimento per la parte che riguarda la Sardegna. (st.am)

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