La Nuova Sardegna

Donna e prosciutto, bufera sulla pubblicità di una gioielleria

Eleonora Caddeo
Donna e prosciutto, bufera sulla pubblicità di una gioielleria

Oristano, intervento della consigliera di parità della Provincia e replica delle titolari dell'attività

05 dicembre 2018
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ORISTANO. Il corpo nudo di una donna, di profilo, vestito di soli gioielli, accostato a una coscia di prosciutto, stagionato e appeso, come lo si vedrebbe dietro al bancone di una salumeria.

È l'immagine scelta da una gioielleria oristanese per la campagna pubblicitaria del prossimo Natale, con l'augurio, che campeggia sotto il nome dell'attività commerciale, di "buone feste”.

Il manifesto è affisso per le vie della città dal ventisei novembre scorso e, in appena una settimana, ha creato non poco scompiglio tra i passanti e sui social network, dove il video pubblicitario contenente la particolare immagine ha scatenato centinaia di commenti, la maggior parte dei quali molto critici. Sotto accusa l’utilizzo del corpo nudo della donna e l’accostamento inusuale al prosciutto. L'immagine non è passata inosservata alla consigliera per le pari opportunità della Provincia di Oristano, Stefania Carletti, che, dopo essersi confrontata con la rete nazionale delle consigliere di Parità, ha inviato una segnalazione all'Istituto per l'autodisciplina della pubblicità (Iap) denunciandola come "offensiva della dignità della donna".

«Proprio nel periodo in cui insieme all'Associazione Prospettiva donna e al centro antiviolenza stiamo dedicando alla sensibilizzazione contro la violenza di genere – si legge nella segnalazione inviata allo Iap – compare in città una campagna pubblicitaria volgare e offensiva della donna».

Un messaggio lesivo del genere femminile secondo Stefania Carletti e un’immagine «stereotipata, offensiva, oggettivamente volgare e di cattivo gusto, che riporta all'analogia del prosciutto col lato b femminile». Ci sarebbe un paragone di fondo, secondo la Carletti, quello tra la donna e un pezzo di carne. «Il valore di una donna con i gioielli, nuda perché attrae l'attenzione e mette in risalto i gioielli, è paragonata al valore di un prosciutto stagionato». Se questo fosse il significato del messaggio pubblicitario, sarebbe aberrante della dignità femminile, come sottolinea la consigliera.

«Il prosciutto è del maiale - argomenta nella motivazione allo Iap - l'unica differenza è la corda che la donna non ha al collo. Il prosciutto stagionato appeso sta al valore di una donna nuda con i gioielli. Se non li avesse (i gioielli) potrebbe essere una maiala?»

Niente di più distante da quanto volevano comunicare le titolari della gioielleria, due donne, madre e figlia che raccontano tutt'altro messaggio alla base di questa campagna pubblicitaria natalizia. «Il senso è questo: non avere il prosciutto sugli occhi», spiega Claudia Satta, una delle due titolari, riferendo questa frase di uso comune alla scelta della giusta gioielleria dove fare gli acquisti natalizi.

«L'accostamento tra la bellezza femminile e la bontà del prosciutto, sinonimo anche di ricchezza, non voleva essere un paragone», spiega. Nonostante la pioggia di critiche la pubblicità tanto discussa campeggerà ancora nelle vie di Oristano. «Non togliamo i manifesti – chiosa Claudia Satta – da donne la nostra volontà non era certamente quella di offendere le donne. La pubblicità non è volgare, e oltre alle critiche abbiamo ricevuto anche tanti commenti positivi, ironici, che evidenziano l’ eleganza e la completezza dell’immagine, in cui la bellezza della donna completa la bontà del prosciutto».

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