La Nuova Sardegna

Dallo sport all’arte: la Coldiretti incorona le sette sarde dell’anno

di Pinuccio Saba
Dallo sport all’arte: la Coldiretti incorona le sette sarde dell’anno

Riconoscimenti per la pittrice Cano e la scrittrice Caboni La campionessa Sanna: ho lavorato tanto e ce l’ho fatta

12 dicembre 2018
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SASSARI. Una standing ovation ha accompagnato la premiazione di Carlotta Sanna, medaglia d’oro di ginnastica ai Giochi Olimpici speciali di Los Angeles. Un momento di grande emozione per la giovane atleta cagliaritana, impegnata anche in una compagnia teatrale. «Sono emozionatissima – ha detto – ma ho lavorato tanto e ce l’ho fatta».

Carlotta Sanna è una delle sette donne che hanno ricevuto il Premio Fèminas (giunto alla seconda edizione) promosso dalla Coldiretti Sardegna e che quest’anno ha visto la collaborazione del Banco di Sardegna e de La Nuova Sardegna. Una giornata di festa «che però non ci deve far dimenticare che – ha detto il direttore de La Nuova Sardegna Antonio Di Rosa – dietro queste grandi emozioni che ci state facendo vivere oggi c’è il lavoro e le difficoltà che incontrano ogni giorno tutte le imprese».

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Una cerimonia di premiazione, che si è tenuta nella sala congressi de La Nuova Sardegna, che si è aperta con i saluti del presidente della Coldiretti Sardegna Battista Cualbu che ha sottolineato che il premio non è andato solo alle donne che lavorano in agricoltura, ma a quelle che si sono distinte nelle loro professioni. Perché la Coldiretti «non è solo un’associazione di categoria – ha detto il direttore Luca Saba – ma anche una forza sociale e per questo cerchiamo di premiare donne sarde o di Sardegna». Concetto ripreso dalla responsabile regionale di Coldiretti Donne Impresa Elisabetta Secci che ha sottolineato che «è una forza sociale che va oltre l’agricoltura e si confronta con tutti».

Coldiretti ha quindi deciso di premiare la scrittrice apicoltrice Cristina Caboni che «ha raccontato l’amore per la Sardegna e l’ha diffusa in Europa e nel mondo»; Valeria e Roberta Pilloni, di Sanluri, che hanno ripreso, ampliato e migliorato l’impresa “Su entu”, lavoro che «abbiamo potuto fare solo grazie all’impegno di tutta la famiglia»; Sara Bachmann, danese adottata dalla Sardegna che disegna le principesse da favola in abito sardo, le “Amiche di Freya”; Daniela Poggiu, esempio di altruismo che a 23 anni ha abbandonato i suoi sogni universitari per prendere in mano l’azienda di famiglia dopo la scomparsa del padre, alla quale il direttore generale del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese ha detto che «faremo uno screening dell’azienda per capire come possiamo sostenerla nel suo progetto di crescita. La tua è una azienda rappresentativa di tanti altri giovani che hanno idee e volontà ma hanno bisogno di essere sostenute».

Le altre tre donne premiate che si sono distinte nel loro lavoro non operano in agricoltura. Oltre alla sportiva Carlotta Sanna il premio Fèminas è andato alla «giovane pittrice di 94 anni Liliana Cano, un premio alla pittrice che è e non che fu», e al medico anestesista rianimatore del Santissima Annunziata di Sassari Giuseppa Canestrelli, con alle spalle «nove missioni nei territori di guerra per assistere chi ha bisogno». Un premio speciale, infine, è andato a Daniela Noli, impegnata nella riscoperta della figura e nella realizzazione del Cammino di San Saturnino.

In apertura di cerimonia sono intervenuti il sindaco di Sassari Nicola Sanna, il presidente della Camera di Commercio del nord Sardegna Gavino Sini e Grazia Manca (intervenuta in rappresentanza dell’agenzia Laore) che riprendendo un’espressione dell’assessore regionale all’Agricoltura Pier Luigi Caria ha detto che «ora siamo l’altra metà del cielo, ma vogliano anche l’altra metà della terra».
 

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