La Nuova Sardegna

Il Psd’Az blinda Solinas: «Il candidato resta lui»

di Alessandro Pirina ; w
Il Psd’Az blinda Solinas: «Il candidato resta lui»

Il presidente Moro: «Capisco i forzisti ma non sono più il motore della coalizione Pili ha fatto il Psd’ex: il partito degli ex. La Pisano è rimasta sola con Alemanno»

17 dicembre 2018
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SASSARI. Il Psd’Az blinda la candidatura di Christian Solinas. Negli ultimi giorni esponenti di spicco di Forza Italia, da Cicu a Pittalis, ad Alessandra Zedda, hanno picconato l’investitura del senatore sardista. Un mal di pancia mai nascosto dai Riformatori, ma si mormora anche da altri alleati della coalizione di centrodestra. Senza contare che nelle ultime ore è nato il movimento dei Sardi Liberi di Mauro Pili con Progres ed ex Psd’Az. Una nuova coalizione che potrebbe erodere consensi al centrodestra a tradizione sardo-leghista. In casa Psd’Az, però, nessuna preoccupazione. Parola del presidente Antonio Moro.

Moro, cosa sta succedendo nel centrodestra?

«Dobbiamo fare un passo indietro di trent’anni. Dopo la presidenza di Mario Melis le forze politiche principali hanno attuato una sorta di conventio ad excludendum verso il Psd’Az. Il partito è sempre stato escluso dalla presidenza, dal sistema del credito, dagli assessorati pesanti. Le picconate di questi giorni sono un retaggio del passato, perché se dopo 30 anni il Psd’Az ha superato la conventio è grazie all’alleanza con la Lega».

Ma in Forza Italia c’è chi mostra ancora dei dubbi sulla candidatura di Christian Solinas.

«Per certi versi capisco questi esponenti di Forza Italia che per vent’anni hanno recitato il ruolo di protagonisti, sono stati il motore della coalizione. Oggi però la situazione si è ribaltata».

Ma pare che lo stesso Berlusconi non sia convinto di Solinas e voglia fare altri sondaggi.

«Il percorso politico che ha portato alla indicazione di Christian Solinas alla guida della coalizione di centrodestra, sardista e federalista non lascia spazio né a interpretazioni né a sondaggi. Il candidato è e resta Solinas».

Intanto Pili ha lanciato i Sardi Liberi con gli ex Psd’Az Angelo Carta e Giovanni Columbu.

«Hanno fatto il Psd’ex. Sono tutti ex di qualcosa: ex Irs, ex Psd’Az, ex Pdl. E si sono ritrovati intorno a uno ancora abbagliato dalla luce riflessa di Berlusconi che ha trascorso gli ultimi lustri a proporsi come governatore».

Ma non teme che possano portarvi via consensi?

«No, perché oggi gran parte del movimento e gli elettori di Pili non si riconoscono nelle posizioni di Pili. Quanto agli ex Psd’Az, quella di Carta era una scelta che risaliva alle ultime politiche. Mentre i figli d’arte che si sono cimentati in politica hanno dimostrato di non essere stati all’altezza della grandezza dei loro padri».

C’è l’incognita Ines Pisano.

«Si è presentata come candidata della Lega, poi ha fatto iniziative come civica, oggi si propone da sola con il solo endorsement della destra di Alemanno».

Il Psd’Az andrà da solo o farà la lista con la Lega?

«Lo decideranno i vertici dei due partiti in settimana. L’obiettivo è massimizzare il consenso sulla figura del presidente per superare il 40 per cento e avere così il premio di maggioranza. In caso di lista unica ci sarà comunque quella del presidente».

Il candidato da battere è Zedda o Desogus?

«Noi dobbiamo sconfiggere la sfiducia nella politica e la mancanza di speranza dei sardi, restituendo loro entusiasmo con un progetto vero di cambiamento a guida sardista. Dobbiamo mettere la Sardegna al centro dei programmi e i sardi al primo posto delle azioni di governo».

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