La Nuova Sardegna

Guerra alle liste d’attesa: scatta la “terapia d’urto”

di Luigi Soriga ; w; Parte la terapia d’urto contro uno dei mali cronici della sanità: le interminabili liste di attesa per prenotare un esame o una visita in regime convenzionato. La Regione finalmente è passata all’azione, la delibera è del 4 dicembre, ma la pubblicazione è di due giorni fa. Il titolo del documento è questo: Definizione dei raggruppamenti di attesa omogenei (Rao) e degli ambiti territoriali di garanzia. Se applicati in maniera efficiente e puntuale, si tratta di strumenti che possono rivoluzionare le prestazioni specialistiche e i tempi d'attesa delle prestazioni. In questa giungla dei Cup e degli elenchi perennemente saturi, e in una macchina assistenziale che si muove talmente a rilento da essere distante anni luce dagli standard di efficienza indicati dal Ministero, i Rao cercano di mettere ordine, fissare delle regole e delle procedure di azione precise. Dovrebbero consentire a un centro prenotazioni di garantire ai pazienti le prestazioni
Guerra alle liste d’attesa: scatta la “terapia d’urto”

Ok della giunta alla delibera che ha l’obiettivo di ridurre fortemente i tempi Sarà il medico di base a valutare la richiesta del paziente e indicare la priorità

20 dicembre 2018
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SASSARI. Parte la terapia d’urto contro uno dei mali cronici della sanità: le interminabili liste di attesa per prenotare un esame o una visita in regime convenzionato. La Regione finalmente è passata all’azione, la delibera è del 4 dicembre, ma la pubblicazione è di due giorni fa. Il titolo del documento è questo: Definizione dei raggruppamenti di attesa omogenei (Rao) e degli ambiti territoriali di garanzia. Se applicati in maniera efficiente e puntuale, si tratta di strumenti che possono rivoluzionare le prestazioni specialistiche e i tempi d'attesa delle prestazioni.

In questa giungla dei Cup e degli elenchi perennemente saturi, e in una macchina assistenziale che si muove talmente a rilento da essere distante anni luce dagli standard di efficienza indicati dal Ministero, i Rao cercano di mettere ordine, fissare delle regole e delle procedure di azione precise. Dovrebbero consentire a un centro prenotazioni di garantire ai pazienti le prestazioni Urgenti nel tempo massimo di 72 ore, quelle Brevi in 10 giorni e le Differite in 30 giorni per le visite e in 60 per gli esami strumentali.

La rivoluzione consiste in questo: fare una cernita delle prenotazioni assegnando la priorità ai casi clinici più urgenti. La logica è semplice: se un paziente ha un sospetto tumore, non può attendere per una tac quanto un altro paziente che richiede lo stesso accertamento per un controllo di routine. Ancora: se uno ha una cataratta e rischia di perdere l’occhio, non può aspettare quanto un altro che lamenta una brutta congiuntivite. Insomma la legge del chi chiama prima non può valere e le richieste diagnostiche non possono finire in un unico calderone. Ad operare la scrematura sono chiamati in campo in prima battuta i medici di base: dovranno indicare nel ricettario le priorità, barrando le caselle sulla base dei quesiti diagnostici. In questo modo gli operatori del Cup avranno un’indicazione precisa attraverso la quale catalogare e trattare la richiesta del paziente. Le tipologie delle classi di priorità sono quelle già elencate: Urgenti, brevi e differite.

Ora la palla passa ai medici di base, che dovranno informarsi sui contenuti della delibera, adeguarsi alle indicazioni e utilizzare i Rao nella compilazione delle impegnative. Dovranno lavorare molto sull’appropriatezza degli esami prescritti. Esempio: le risonanze magnetiche sono accertamenti stra-abusati, e lo stesso vale per le colonscopie, il 60 per cento delle quali potrebbero essere evitate. Capita infatti che i medici, soprattutto quelli di base, prescrivano ai pazienti esami specialistici complessi e costosi che dovrebbero arrivare solo dopo altri accertamenti. Tipo: una risonanza dovrebbe essere preceduta da una visita ortopedica o da una ecografia. Ecco che le nuove linee regionali imporranno dei protocolli più rigidi per garantire l’appropriatezza degli esami prescritti.

Dopo questo primo step saranno adottate anche le altre iniziative per governare i tempi d'attesa: ad esempio l'introduzione dell'impegnativa elettronica, con la possibilità per il medico di base di prescrivere e prenotare direttamente le visite. E ancora la divisione delle agende tra Prima Visita e Controlli, dove la prima visita è prenotabile attraverso il 1533 o agli sportelli, mentre i controlli verranno prenotati direttamente dal medico specialista nella sua agenda riservata ai controlli. La speranza è che i 255 giorni di attesa per una mammografia che si libera a Sassari, o i 235 per una ecografia addome, e ancora i 197 per visita oculistica e i 127 per una tac, siano tempistiche vergognose presto archiviate.

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