La Nuova Sardegna

Porto Torres e Portovesme c’è il sì al piano di rinascita

di Gianni Bazzoni ; w; Ora dalle macerie della grande industria si può provare a ricostruire. Porto Torres e Portovesme hanno una opportunità reale che consente di giocare la carta della rinascita grazie ai progetti previsti dal Piano di riconversione industriale nelle Aree di crisi complessa. Ieri al ministero dello Sviluppo economico è stato dato il via libera al piano, un passo avanti importante che consente di emanare i bandi. Ieri a Roma, i Gruppi di coordinamento e di controllo per la definizione dei progetti, infatti, hanno approvato i programmi dedicati alle due Aree di crisi complessa della Sardegna. Le risorse finanziarie ammontano a 30 milioni di euro (messi a disposizione dal Ministero, più 3 milioni di euro di fondi regionali, e sono destinate a coprire investimenti tra 1,5 e 20 milioni di euro. Proprio martedì, la giunta regionale ha approvato una delibera che destina il cofinanziamento del programma di investimenti. I 3 milioni saranno ripartiti proporzionalmente alla suddivisione delle risorse statali, e potranno essere soggetti a revisione qualora il ministero decida eventualmente di aumentare il fondo destinato alle due Aree di crisi. Le schede progettuali presentate per il polo di Porto Torres sono 59, per un totale di investimenti pari a 658 milioni e 886mila euro e una previsione di incremento occupazionale di 880 addetti. La maggiore concentrazione degli investimenti riguarda il settore manifatturiero (82%). Circa la metà delle proposte è riferita a progetti tra 1,5 e 20 milioni di euro (49% del totale), a cui si associano il 20% degli investimenti e il 34% delle previsioni di nuova occupazione. Per quanto riguarda Portovesme, le schede progettuali presentate sono 21, con un valore di investimenti pari a 381 milioni e 627mila euro e un’occupazione prevista di 1112 addetti. «Regione, Ministero e Invitalia hanno lavorato insieme – ha detto l’assessora all’Industria Maria Grazia Piras – , per raggiungere un obiettivo che consentirà alle aree di Porto Torres e Portovesme di ottenere aiuti concreti allo sviluppo economico e sociale. C’è da sottolineare che tali dinamiche di sviluppo saranno guidate dalle imprese, proprio in virtù delle agevolazioni previste per gli investimenti. Ora, molto dipenderà dalla risposta che daranno le imprese una volta pubblicati i bandi. Sarà un momento fondamentale per verificare la bontà e l’efficacia delle proposte in campo». Il sindaco di Porto Torres Sean Wheeler - anche lui presente a Roma con il sindaco di Sassari Nicola Sanna - ha sottolineato che «il prossimo passo sarà la pubblicazione del bando pubblico. Ci auguriamo di poter vedere presto l’insediamento di aziende di alto valore, con solidi progetti industriali per attività compatibili con l’ambiente. Il nostro territorio ha grandi potenzialità, a cominciare dal porto e dalle infrastrutture industriali». Il sindaco Nicola Sanna ha detto che «si tratta di una boccata d’ossigeno per il nostro territorio che va incontro a un interessante sviluppo grazie a un tessuto imprenditoriale che è pronto ad avviare nuovi progetti e creare nuo
Porto Torres e Portovesme c’è il sì al piano di rinascita

Via libera del ministero dello Sviluppo economico al progetto di riconversione Nella città del nordovest si prevede un incremento di 880 posti di lavoro

20 dicembre 2018
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SASSARI. Ora dalle macerie della grande industria si può provare a ricostruire. Porto Torres e Portovesme hanno una opportunità reale che consente di giocare la carta della rinascita grazie ai progetti previsti dal Piano di riconversione industriale nelle Aree di crisi complessa. Ieri al ministero dello Sviluppo economico è stato dato il via libera al piano, un passo avanti importante che consente di emanare i bandi.

Ieri a Roma, i Gruppi di coordinamento e di controllo per la definizione dei progetti, infatti, hanno approvato i programmi dedicati alle due Aree di crisi complessa della Sardegna. Le risorse finanziarie ammontano a 30 milioni di euro (messi a disposizione dal Ministero, più 3 milioni di euro di fondi regionali, e sono destinate a coprire investimenti tra 1,5 e 20 milioni di euro. Proprio martedì, la giunta regionale ha approvato una delibera che destina il cofinanziamento del programma di investimenti. I 3 milioni saranno ripartiti proporzionalmente alla suddivisione delle risorse statali, e potranno essere soggetti a revisione qualora il ministero decida eventualmente di aumentare il fondo destinato alle due Aree di crisi.

Le schede progettuali presentate per il polo di Porto Torres sono 59, per un totale di investimenti pari a 658 milioni e 886mila euro e una previsione di incremento occupazionale di 880 addetti. La maggiore concentrazione degli investimenti riguarda il settore manifatturiero (82%). Circa la metà delle proposte è riferita a progetti tra 1,5 e 20 milioni di euro (49% del totale), a cui si associano il 20% degli investimenti e il 34% delle previsioni di nuova occupazione. Per quanto riguarda Portovesme, le schede progettuali presentate sono 21, con un valore di investimenti pari a 381 milioni e 627mila euro e un’occupazione prevista di 1112 addetti.

«Regione, Ministero e Invitalia hanno lavorato insieme – ha detto l’assessora all’Industria Maria Grazia Piras – , per raggiungere un obiettivo che consentirà alle aree di Porto Torres e Portovesme di ottenere aiuti concreti allo sviluppo economico e sociale. C’è da sottolineare che tali dinamiche di sviluppo saranno guidate dalle imprese, proprio in virtù delle agevolazioni previste per gli investimenti. Ora, molto dipenderà dalla risposta che daranno le imprese una volta pubblicati i bandi. Sarà un momento fondamentale per verificare la bontà e l’efficacia delle proposte in campo». Il sindaco di Porto Torres Sean Wheeler - anche lui presente a Roma con il sindaco di Sassari Nicola Sanna - ha sottolineato che «il prossimo passo sarà la pubblicazione del bando pubblico. Ci auguriamo di poter vedere presto l’insediamento di aziende di alto valore, con solidi progetti industriali per attività compatibili con l’ambiente. Il nostro territorio ha grandi potenzialità, a cominciare dal porto e dalle infrastrutture industriali». Il sindaco Nicola Sanna ha detto che «si tratta di una boccata d’ossigeno per il nostro territorio che va incontro a un interessante sviluppo grazie a un tessuto imprenditoriale che è pronto ad avviare nuovi progetti e creare nuova occupazione».

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